GLI EROI DELLA GIUSTIZIA
LA STRAGE DI CAPACI -23.05.1992 -Morte di Giovanni Falcone, la moglie e uomini della scorta.
LA STRAGE DI VIA D’AMELIO -19.07.1992 – Morte di Paolo Borsellino e gli agenti della scorta .
“ IO STO CON IL PM Nino DE MATTEO “
Il pm Nino De Matteo , del processo sulla Trattativa Stato-mafia , è stato rimosso dal gruppo dal capo dell'Antimafia Cafiero De Raho. Il magistrato, invitato a rispondere alle domande di Andrea Purgatori nella puntata del 20 maggio di Atlantide su La7, ha parlato della strage di Capaci
di F. Q. | 26 Maggio 2019
Fu solo la mafia ad organizzare le
stragi mafiose del 1992 che uccisero i giudici Falcone e Borsellino?
Secondo Nino Di Matteo, Sostituto
Procuratore della Dna, l'uomo piu' scortato d'Italia, impegnato da 27 anni
con le indagini sulle stragi di mafia, sui rapporti tra cosa nostra e parti
delle istituzioni, e PM nel processo sulla trattativa Stato - mafia, c'è un
latitante come Messina Denaro che sa molte cose ed è in grado di ricattare lo
Stato. Per questo, secondo Di Matteo, il boss andrebbe preso il prima
possibile: la sua latitanza, così come quella di Provenzano e altri capi
mafiosi, è protetta da qualcuno.
L'intervista di Andrea Purgatori al Sostituto
Procuratore Antonino Di Matteo sulle stragi di mafia del 1992
Un attentato , quello del magistrato Giovanni Falcone , atrocemente perfetto , preparato nei minimi particolari e con la massima attenzione e capacità operativa, che ha richiesto preventivi sopralluoghi e diverse fasi operative per la installazione degli esplosivi , un'attività criminale che per rimanere occulta ha avuto bisogno di potenti complicità , una micidiale esecuzione avvenuta in un determinato momento e spazio , in modo tale da uccidere solo le persone interessate che transitavano in quel tratto di autostrada e che è stato fatto in modo che non dovesse essere percorso in quel momento da altre autovetture di altre persone viaggianti .
Un fatto criminale non solo di stampo ed esecuzione mafiosa, ma ben più ampio ed elevato .
Non potranno mai e sufficientemente essere onorati questi nostri eroi tragicamente morti , sino a quando non saranno rivelati , processati e puniti severamente tutti ( fra personaggi mafiosi, istituzionali, politici, dei servizi ) completamente tutti coloro che non solo hanno eseguito , ma soprattutto che hanno concepito la strage e sino a quando non sarà eliminata la nebbia che avvolge e nasconde taluni oscuri rapporti fra istituzioni e malavita ; sino al giorno in cui non verrà reso noto chi è ancora in possesso della “ agenda rossa “ di Paolo Borsellino , prelevata in via D’Amelio subito dopo l’attentato e reso noto il suo contenuto .
Sino al giorno in cui si potrà dire che finalmente si è realizzato quanto dichiarato dal giudice G.Falcone , cioè che il cancro delle mafie è un fenomeno umano e come tale avrà la sua fine . Però , una fine che dipenderà fondamentalmente da una effettiva rinascita nell’ambito della nostra società , ai vari livelli sociali , ma soprattutto riguardo a quelli più elevati , in cui vi sono responsabilità e ruoli politici e istituzionali, dei sentimenti di giustizia, di onestà , di etica e moralità civile , un fermo rifiuto verso ogni forma di corruzione e malaffare.
Soltanto allora tutte le celebrazioni ufficiali avranno vera dignità e potranno rappresentare un sincero e pieno riconoscimento della Nazione a tutti coloro che hanno sacrificato , sia precedentemente ( Gen. Dalla Chiesa e tanti magistrati ) , sia successivamente ( 19 luglio 1992 ) come Paolo Borsellino e gli agenti addetti alla scorta , la propria vita per la Giustizia , per la Legalità , per la lotta contro le mafie .
Soltanto allora ogni celebrazione dei sacrifici di questi eroi potrà costituire per i giovani una reale fiducia nel loro futuro e la speranza che le Istituzioni dello Stato sappiano offrire a loro un domani più sicuro e migliore.
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