giovedì 30 marzo 2017

LA RICCHEZZA E L'EQUITA' FISCALE


                       LA  RICCHEZZA   E  L’ EQUITA’   FISCALE
La ricchezza di un Paese è un obiettivo che deve essere sempre perseguito  in ogni progetto politico ed economico . Ma essa diventa un fattore negativo  se nell’ambito della società  si manifesta un accumulo di ricchezza nella disponibilità di una minoranza di persone , mentre  si accentuano  e si diffondo situazioni di  povertà , anche assoluta ,  nell’ambito  della stessa comunità sociale . Allora , la Politica , attraverso i suoi organi  istituzionali , Parlamento e Governo , ha il dovere di intervenire in modo strutturale  al fine di  porre rimedi a una tale drammatica distorsione , prima che essa possa dar luogo a sollevazioni popolari anche  gravi  contro la politica stessa e contro coloro che nella  gestione delle risorse pubbliche hanno responsabilità . E’  previsto nella nostra Costituzione , art. 53 , che : “ Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva .  Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”. Sulla base  e  in osservanza di quanto è prescritto nella Costituzione , gli Organi Politici e istituzionali  hanno il dovere e il potere di trovare soluzioni  a tale drammatico problema  attraverso una vera e propria Riforma strutturale  del “Sistema fiscale “ , con adeguamenti  volti a riformulare in aumento  le aliquote fiscali , nei  loro valori percentuali , nei confronti di coloro  che , sulla base  degli accertamenti  prescritti  dalla legge , vengono  riscontrati  di  avere  redditi e  rendite di capitali  più elevati  e quindi  maggiore capacità contributiva  e  conseguentemente  poter ricavare  maggiori  introiti tributari  ed  aumenti del gettito fiscale , utili al fine di realizzare una più equa redistribuzione della ricchezza nazionale  a favore delle classi sociali più deboli , consentendo  ad esse  di  percepire , quanto meno , di un reddito minimo  individuale , per ogni cittadino che risulti  essere senza alcun reddito e di poter usufruire  di esenzioni  oppure  di  opportuni  importanti  sgravi  e  detrazioni  fiscali  riguardo  a  spese  sostenute per  beni  essenziali  da  famiglie a basso reddito.
A questo punto , si tratta solo di “ volontà politica “  , da parte del Governo ,  cioè  nel  volere o meno intervenire  fiscalmente nei confronti  di classi sociali privilegiate , nei confronti di società economiche  aventi  elevate posizioni nei mercati  finanziari , nei confronti di quanti risultano  godere di un tenore di vita lussuoso ;  tutti interventi  che gli Organi preposti dello Stato  possono  ben  realizzare ed anche efficacemente  usando  i mezzi e gli strumenti  di indagine  più avanzati  tecnologicamente , attraverso tutte le possibili  interconnessioni  con  altri  apparati  pubblici  e fiscali anche internazionali  ed altresì attraverso norme legislative che prevedano pene più severe , anche penali restrittive della libertà personale  nei confronti  dei  grandi  evasori  fiscali .


venerdì 24 marzo 2017

IL PROBLEMA DEGLI IMMIGRATI E INTEGRAZIONE E TERRORISMO

                 
IL  PROBLEMA  DEGLI  IMMIGRATI     E
  INTEGRAZIONE   E  TERRORISMO

E’ solo fantapolitica o pura demagogia far credere di poter fermare , attraverso il respingimento o il rimpatrio forzoso  oppure attraverso le vie diplomatiche o fantomatici  inteventi dell’ O.N.U.  , il drammatico fenomeno della continua migrazione  di migliaia e migliaia di esseri umani, dai vari Paesi del Continente Africano e da quelli del Medio Oriente, stravolti da confitti sanguinari inarrestabili e dove prevalgono enormi interessi politici-economici speculativi da parte di potenze internazionali , che certamente non sono interessate  a ristabilirvi la pace  ?
Per evitare  che continuino incontrollati gli imbarchi abusivi e si moltiplichino  i tragici episodi di morti annegati nelle acque dei nostri mari,  è assolutamente indispensabile che le forze navali di tutti i Paesi europei abbiano la possibilità di effettuare assidui controlli  e quindi  di pronto intervento quanto più in prossimità di quelle coste da cui partono  o potrebbero partire i barconi ;
Inoltre, è necessario che l’accoglienza nei confronti di tutti questi poveri e disgraziati esseri umani sia curata , con  intelligenza organizzativa  e con senso umanitario non  soltanto da parte di quel Paese che si trovi nel frangente di riceverli ;  cioè , attraverso un’organizzazione amministrativa che provveda ad ogni indispensabile , basilare fabbisogno logistico ed alla identificazione  e registrazione dei dati personali di tutti i profughi ;
Ma  è  indispensabile che  tutti i  Paesi  della Unione Europea si prendano carico con urgenza della gravità del fenomeno migratorio, assumendo le dovute responsabilità politiche , economiche e amministrative , attraverso provvedimenti operativi , interventi che garantiscano misure di trasparenza ed equità  riguardo all’integrazione dei profughi nei diversi Paesi della stessa Unione Europea; 
Il  decidere di non accogliere  più migranti profughi , impedendo a loro fisicamente  di  entrare  nel territorio di  questo  o  di  quel  Paese, e  contestualmente  non  riuscire  a  fermare  il  processo  migratorio  da quei territori dove  persistono  gravi  situazioni  di conflitti  armati  o di  fame , miseria , carestia ,  tale  situazione determinerà  inevitabilmente  un  pericolosissimo  aggravamento  del  fenomeno  stesso ;  nel  senso  che  nessuno  potrà  riuscire  a  fermare  gli  inarrestabili  tentativi  di fuga di  migliaia e  migliaia di persone e che  un  prossimo  domani  diverranno  milioni  e  ciò  certamente  creerà condizioni di  contrasti  sociali  assai  gravi ed  esplosivi , con conseguenze negative  a  livello politico  e  di  rischio  per  la  stessa  pace e stabilità democratica nell’ambito  dei Paesi della Unione Europea.     
Ogni  ulteriore  atteggiamento  “ attendista “   degli  eventi   da  parte  di  quegli  Organi  politici  che , invece ,  hanno  il  dovere  di  intervenire  tempestivamente  e  decisamente  sul  gravissimo  problema ,  va  pubblicamente  e  costantemente denunciato e  condannato  da  tutti quei  cittadini  che  si  sono  resi  perfettamente  consapevoli  della  pericolosità  del  fenomeno , cercando  di  far  aprire  gli  occhi  e  le  coscienze  a  quanti  politici e amministratori  pubblici  che  invece sottovalutano , colpevolmente , la situazione.  
Ogni  essere umano ,di qualsiasi razza appartenga, è una preziosa risorsa per la vita sociale di una comunità ;  in ogni città o paese . piccolo o grande che sia , non mancano mai le necessità di interventi di lavoro , di pulizia , di manutenzione , di ristrutturazione  e rifacimento  per opere  pubbliche o private , strutturali  e zonali , territoriali , nonché di servizi nel terziario.
 Sarebbe  sbagliato ed anche rischioso non tenere nel giusto conto , riguardo al fenomeno della emigrazione e quindi integrazione ,  l’importanza  del mantenimento e del bisogno delle rispettive  identità , degli usi , delle credenze religiose , delle tradizioni  sia delle popolazioni immigrate ,sia di quelle ospitanti. Sarebbe errato  pretendere  , invece , l’abbandono degli stessi  usi e costumi e tradizioni come condizione per ottenere  accoglimento da parte della comunità ospitante .  Così come sarebbe ugualmente sbagliato e rischioso il voler realizzare una integrazione di queste popolazioni  senza pretendere da parte delle stesse il rispetto degli usi e costumi vigenti nei luoghi in cui vengono ospitati . L’integrazione  è un fenomeno di rapporti sociali,  necessariamente  graduale sotto l’aspetto dell’inserimento nel contesto sociale e civile , ma che deve partire innanzi tutto dal rispetto e dalla osservanza  da parte di tutti  delle leggi in vigore nel Paese  ospitante ,  e  che si può ben realizzare solo  attraverso un graduale e progressivo adeguamento degli immigrati alla vita sociale , quella della per loro nuova  comunità ,  come anche  attraverso uno spirito di adattamento della presenza degli immigrati stessi da parte dei cittadini residenti. Un processo e un fenomeno certamente non facile da attuarsi , ma verso il quale è il tempo il fattore determinante.

                                          INTEGRAZIONE  E  TERRORISMO
Ragioniamo  insieme , ……i terroristi islamici  sono individui votati  alla morte  . Essi  compiono atti di estrema violenza , capaci di  annientare con un sol gesto decine e decine di vite umane ; immolando la propria vita in nome di Allah . 
 Essi sono pervasi di un fanatismo religioso , ma anche politico e  culturale  ?  Sicuramente sì , essi sono spinti da una “ fede “ , che li rende , al contempo , eroi di un idealismo culturale e religioso ,  ma anche strumenti di  un potere politico.  
Per la cultura occidentale  essi altro non sono che criminali ;  tutto ciò che essi compiono fa parte del  “crimine “ , perché atti criminosi sono quelli che sono compiuti  a partire dalla preparazione di attentati  , sino  alla esecuzione degli stessi  , provocando morti  e stragi di altri individui
. Ma  vi  è  un aspetto  di estrema importanza che deve essere posto in  evidenza , attraverso una domanda : 
 Tutti questi atti violenti  vengono commessi  in una situazione di pace oppure di guerra ?
Non si può nascondere che si tratta di una vera e propria guerra in atto , a livello globale , anche se diversa nelle modalità dalle guerre del passato. Una guerra in cui non vi sono forze armate contrapposte , organizzate , pronte a scontrarsi ,  ma due  “mondi “ , due  “civiltà “  due “ religioni” , che si differenziano ,   da una parte l’Occidente , dall’altra l’Oriente ; popolazioni e paesi di milioni e milioni di persone , che si sono formate nei secoli attraverso culture , esperienze , storie , religioni , usi e costumi sociali  che si rivelano radicalmente diversi  , gli uni dagli altri .
Con ciò si deve necessariamente affermare che sia incompatibile la convivenza fra questi due
mondi ?
No , non è così . La convivenza potrebbe realizzarsi , ma soltanto a condizione che ciascuno dei due mondi  sia messo in condizione di poter praticare in modo autonomo e senza interferenze disturbatrici le proprie rispettive regole di vita sociale e religiosa. Esempi positivi  ve ne sono stati  molti nel passato ..
Questo può benissimo accadere in periodi di convivenza pacifica e fra persone che non estremizzino i rapporti sociali .Ma  attualmente la realtà è ben diversa . In periodi come quelli attuali , nei quali si stanno verificando in interi Paesi del Medio Oriente  e nel Continente Africano , conflitti armati , estremamente cruenti  e violenti , volti all’impossessamento di risorse petrolifere e di gas  , da parte di potenze rappresentate da Paesi sia occidentali sia orientali  e  quindi ,  conflitti a livello globale , mondiale.
In sostanza , gli episodi  bellici degli ultimi anni , dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi ,  che hanno visto la caduta dei regimi dittatoriali , in Iraq  con Saddam Hussein , in Afganistan con Bin Laden  e in Libia con Gheddafi ,  sono stati  provocati in tutti questi  casi da interventi di paesi occidentali , interessati al controllo e allo sfruttamento delle locali risorse energetiche . Questi accadimenti  hanno risvegliato nelle rispettive popolazioni  di origine musulmana antiche e mai sopite ambizioni di potere  e conseguentemente anche accentuato contrasti tribali e religiosi , specialmente fra Sunniti e Sciiti , che si sono estesi enormemente  interessando  quasi tutte le aree dei paesi medio-orientali  e anche africani  e il nascere di movimenti insurrezionalisti islamici , sviluppatisi  adesso , in un vero e effettivo impero del “ Califfato “, estremamente rigido e cruento . Il progetto  del Califfato è di natura politico-militare  ed è  volto a stabilire il predominio assoluto dell’Islam non solo sul mondo medio-orientale , ma anche sul continente africano. Ciò si sta realizzando attraverso azioni  cruente , attentati ,  atti terroristici  nei territori di Paesi europei , posti in essere da gruppi islamici estremisti ,   già da tempo  lì residenti , organizzati e diretti dal Califfato , finalizzati  a  indurre i governi dei suddetti Paesi alla resa , ad abbandonare ogni intenzione di intervenire nelle aree di loro interesse .
Man mano si sta assistendo  ad un progressivo , inarrestabile processo  di destabilizzazione a livello globale , in cui sono messi in discussione e  da ridisegnare  i vecchi confini territoriali , già determinati da accordi internazionali nel dopo guerra , sia in Medio Oriente , sia in Africa ; come anche le influenze   e gli interessi dei Paesi  ex colonialisti .
In tale contesto di conflittualità  generale , si rivela  in tutta la sua drammaticità  e anche tragicità , il fenomeno delle migrazioni di massa , di popolazioni intere , dalla Siria , da Iraq , da Regioni dell’Africa , che vede   milioni di persone   costrette a subire le sofferenze più atroci , la perdita di vite umane , di familiari , della casa e di tutti i beni , errando come disperati in territori stranieri e ostili ,  appare scontato  che  le  cosiddette “ diversità “  generino  sentimenti di odio , di desiderio di vendetta , di manifestazioni di violenza , anche  estrema , sotto forma di atti terroristici ,  e  che questi atti  siano  perpetrati  proprio  da chi  per anni è vissuto  pacificamente in un  Paese  che lo ha ospitato , ma che è coinvolto attivamente  nel contesto dei conflitti armati.
Per questi motivi , ogni azione  violenta , gli atti terroristici , ed anche interventi di  guerra vanno  tutti e da tutti  decisamente condannati . Vanno perseguiti e condannati duramente tutti coloro che commettono crimini atroci , attentati , omicidi di persone innocenti ; come  è  giusto e doveroso  difendere adeguatamente  la vita e la sicurezza delle persone , dei cittadini di un Paese , che si trovi in pericolo da attacchi , aggressioni provenienti sia dall’interno che dall’esterno.
Per  evitare che episodi  tragici   come quelli sino ad ora accaduti ,  possano degenerare in tragedie umane di proporzioni ancora peggiori , è giusto e doveroso  non smettere mai di invocare la pace ; è doveroso , oltre che un diritto ,da parte di ciascuno di noi ,  impegnarsi nella vita di tutti i giorni  affinchè prevalgano  nella nostra comunità  i  valori  umani , di solidarietà , di pacifica convivenza civile ,  di onestà , e fare in modo che  tali valori non siano sopraffatti , soffocati ,  ma  anzi  che  essi  risultino vittoriosi nella lotta contro  gli interessi  di potere e di arricchimento  perseguiti da coloro che gestiscono le leve di comando.
I  tre cardini sui quali si impernia lo sviluppo di una società umana  , sono costituiti dal “ Pensiero “    dalla  “ Economia “  e dalla “ Religione “ .
  Il  Pensiero, inteso come sviluppo delle idee filosofiche  e delle ideologie politiche e sociali ;  la Economia , intesta come sviluppo dei rapporti sia commerciali , sia monetari fra le parti sociali ;  la Religione ,  intesa come sviluppo del concetto della Divinità e dei principi morali e spirituali.
Il fenomeno della “ Globalizzazione “ , inteso come evento tipicamente moderno ed attuale , viene ad interessare  contestualmente tutti e tre i fattori .  Nei  casi  in  cui la globalizzazione  si manifesta  con  le trasmigrazioni di intere popolazioni da un continente all’altro , da un Paese all’altro , per motivi e necessità contingenti  alla sicurezza sociale e alla sopravvivenza , queste determinano  inevitabilmente il confronto diretto di ideologie diverse , di modi diversi di vivere usi e costumi e tradizioni  e generano il grave problema delle possibili “ integrazioni “. Un problema che si appalesa complesso , inevitabilmente  difficile e effettivamente irrealizzabile in modo completo ,  per le differenti caratteristiche etniche e modalità di convivenza sociale , fra la comunità residente e quella ospitata, e differenze che  si radicalizzano  attraverso la creazione di aree abitative e residenziali  fisicamente  separate  fra le comunità medesime .
 Purtuttavia , vi sono anche molti  casi di integrazione  vera e propria , che si verificano  nel tempo , da singoli individui , da una generazione all’altra , specie in certi ambiti sociali , come nel mondo del lavoro e professionale  oppure nella  politica , nelle istituzioni .
La globalizzazione economica  è un fenomeno  determinato dalle leggi del mercato , che interessano  sia gli scambi di beni e servizi , sia i rapporti finanziari regolati dalle norme fiscali e monetarie. La abolizione dei dazi  ha determinato  il libero scambio delle merci e la unificazione  monetaria  , consentendo  condizioni di stabilizzazione  e difesa della moneta ,  la massima facilitazione dei  rapporti finanziari  e quindi migliori condizioni di competitività fra imprese commerciali e industriali  e conseguentemente più  occasioni  di  effettivo sviluppo  economico e sociale dei paesi interessati .
Vi è però da evidenziare che  la suddetta globalizzazione economica  può realmente determinarsi  come fenomeno positivo e costruttivo  soltanto se nell’ambito dei Paesi interessati siano vigenti  anche norme precise e comuni in ordine alle regole fiscali , ai trasferimenti di capitali , ai controlli sulle gestioni del denaro  da parte degli istituti bancari  e sui  rapporti societari . In caso diverso e negativo , la sola globalizzazione monetaria , senza quella riguardante le norme  fiscali  ,  viene ad essere  causa di situazioni economiche più difficoltose  fra un Paese e l’altro e quindi causa di gravi disuguaglianze  fra ceti sociali e sofferenze delle classi meno abbienti.
Riguardo alla  Religione  , sarebbe un assurdo  parlare di facile o  facilmente  possibile  “ globalizzazione”  fra comunità diverse .  Infatti , questo è un fattore  sociale  estremamente delicato e complesso ; differente e radicato  in ogni particolare  comunità e  motivo  per cui ogni appartenenza religiosa  viene a costituire  fra comunità diverse  l’elemento divisorio per eccellenza , e  giammai  un fattore globalizzante.
Semmai , può sussistere  una convivenza civile fra comunità diverse  soltanto nel pieno ed assoluto rispetto delle rispettive  attività di culto e manifestazioni religiose  , atteso che  queste stesse  non  violino  le leggi  statuali  e di ordine pubblico vigenti nel Paese.
Diventa sempre più allarmante e pericoloso il fenomeno del terrorismo . Esso viene attuato con sempre maggiore frequenza e drammaticità nei Paesi dell’Occidente europeo e Americano    ,attraverso attentati eseguiti con metodi  sempre più difficili da prevenire , in quanto posti in essere da singoli individui , adepti dell’estremismo islamico,  utilizzando la sorpresa, anche con  strumenti e  mezzi di uso comune , ma che diventano letali a causa della violenza esercitata ,  su persone che si trovano in condizioni di non potersi difendere.
Nei  Paesi Europei e Occidentali la propaganda estremista islamica ( internet e carceri ) , utilizza due canali distinti ; da un lato quello della rivendicazione del dominio poltico e reale assoluto del mondo islamico sui territori medio orientali e su quelli africani già  occupati da popolazioni musulmane , ma  che e purtroppo sono divenuti teatri di guerra  per gli interventi armati di Paesi Occidentali e per i conflitti armati fra le fazioni Sciite e sunnite del mondo islamico ;  dall’altro lato quello della pretesa supremazia su qualsiasi altra religione ,  della fede  religiosa musulmana e maomettana , quindi della “ Sharia “ ( sciaria )  come unica e autentica legge applicabile alla vita sociale  umana , prescritta dalla legge del Corano.
In tale quadro , il futuro non potrà che riservare eventi drammatici e tragici di portata sempre maggiore , per tutte le popolazioni del mondo ,  a meno che nel contesto mondiale , politico e istituzionale ( ONU e Potenze mondiali occidentali e orientali ) , non verrà finalmente deciso di interrompere ogni intervento militare sui territori dove sono in atto teatri di guerra , e ristabilire possibili condizioni di pace e per un ritorno ad una normale vita sociale delle popolazioni originarie , lasciando a loro stesse le  autodeterminazioni da  prendere in campo politico e sociale.


giovedì 23 marzo 2017

LA POLITICA , OGGI


                              LA POLITICA , OGGI

Si sente dire spesso : “ Anni fa tutto era diverso . C’erano i veri partiti , ideologicamente diversi gli uni dagli altri , che vedevano la partecipazione della gente , nelle piazze , nei circoli , nelle varie sedi politiche , a parlare , discutere , anche e spesso animatamente, sui simboli , sulle idee , sui progetti , con la passione di una fede che non temeva ostacoli e che trovava la propria dignità , il valore dei propri principi sociali e politici anche attraverso la contrapposizione , il duro confronto. Si vedeva l’esaltazione della folla verso mitiche personalità , uniche , di leaders irripetibili , per fascino e carisma , ma soprattutto per capacità di infondere e dar prova di fiducia.
Oggi : I partiti si sono disgregati . Si formano e mutano continuamente veste , simboli , denominazione , aggregazioni più o meno improvvisate di personaggi culturalmente mediocri , parolai e contraddittori nei fatti , interessati a formare raffazzonati gruppi politici , in una corsa disordinata , senza regole , anzi spesso scorretta , con l’esclusivo obiettivo di acquisire potere , di raggiungere posizioni e posti istituzionali rilevanti , specie in quegli enti pubblici che offrano le occasioni migliori per intrecciare , spesso in modo subdolo , affari , di tipo economico e finanziario , speculazioni e finalità di lucro a livello personale e familiare. Taluni affermano che ciò è dovuto anche ad un cambiamento della società civile , ad un cambiamento di mentalità , di costumi e di visione della stessa morale . Ma questo , anche se in parte è vero ,   non giustifica la politica di oggi  e tutti coloro che la  sostengono  perché trovano in essa una qualche convenienza  o interesse  personale .
Un teatro disgustoso e deprimente , in cui i politici attori recitano più che altro per se stessi , davanti ad un pubblico sempre più rado , faziosamente interessato , oppure  indifferente , apatico ; attori , però , che purtroppo tengono nelle loro mani le redini del potere e di decidere sulle sorti della vita sociale delle persone , messe sempre più a rischio a causa di comportamenti ed atti disonesti , perpetrati da individui senza scrupoli , sulla gestione delle risorse pubbliche. Una situazione davvero drammatica , che non vede altra soluzione se non attraverso un intervento popolare , eseguito massicciamente , per riportare la possibilità delle scelte politiche nel potere sovrano del popolo , allo scopo di riuscire a porre fine ad un sistema che è degenerato sotto il profilo sociale e anche etico e morale  e che se  perdurante , può  cagionare ancora più danni  alla vita sociale del Paese.


 In questo caso , dobbiamo dire , non come gli inglesi : God save the queen ( Dio salvi la regina ) ,  bensì : Dio salvi  gli onesti .


                                              LA  RICCHEZZA   E  L’ EQUITA’   FISCALE
La ricchezza di un Paese è un obiettivo che deve essere sempre perseguito  in ogni progetto politico ed economico . Ma essa diventa un fattore negativo  se nell’ambito della società  si manifesta un accumulo di essa nella disponibilità di una minoranza di persone , mentre  si accentuano  e si diffondo situazioni di  povertà , anche assoluta ,  nell’ambito  della stessa comunità sociale . Allora , la Politica , attraverso i suoi organi  istituzionali , Parlamento e Governo , ha il dovere di intervenire in modo strutturale  al fine di  porre rimedi a una tale drammatica distorsione , prima che essa possa dar luogo a sollevazioni popolari anche  gravi  contro la politica stessa e contro coloro che nella  gestione delle risorse pubbliche hanno responsabilità . E’  previsto nella nostra Costituzione , art. 53 , che : “ Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva .  Il sistema tributario è informato a criteri di progressività “.Sulla base  e  in osservanza di quanto è prescritto nella Costituzione , gli Organi Politici e istituzionali  hanno il dovere e il potere di trovare soluzioni  a tale drammatico problema  attraverso una vera e propria Riforma strutturale  del “Sistema fiscale “ , con adeguamenti  volti a riformulare in aumento  le aliquote fiscali , nei  loro valori percentuali , nei confronti di coloro  che , sulla base  degli accertamenti  prescritti  dalla legge , vengono  riscontrati  di  avere  redditi e  rendite di capitali  più elevati  e quindi  maggiore capacità contributiva  e  conseguentemente  poter ricavare  maggiori  introiti tributari  ed  aumenti del gettito fiscale , utili al fine di realizzare una più equa redistribuzione della ricchezza nazionale  a favore delle classi sociali più deboli , consentendo  ad esse  di  percepire , quanto meno , di un reddito minimo  individuale , per ogni cittadino che risulti  essere senza alcun reddito e di poter usufruire  di esenzioni  oppure  di  opportuni  importanti  sgravi  e  detrazioni  fiscali  riguardo  a  spese  sostenute per  beni  essenziali  da  famiglie a basso reddito.
A questo punto , si tratta solo di “ volontà politica “  , da parte del Governo ,  cioè  nel  volere o meno intervenire  fiscalmente nei confronti  di classi sociali privilegiate , nei confronti di società economiche  aventi  elevate posizioni nei mercati  finanziari , nei confronti di quanti risultano  godere di un tenore di vita lussuoso ;  tutti interventi  che gli Organi preposti dello Stato  possono  ben  realizzare ed anche efficacemente  usando  i mezzi e gli strumenti  di indagine  più avanzati  tecnologicamente , attraverso tutte le possibili  interconnessioni  con  altri  apparati  pubblici  e fiscali anche internazionali  ed altresì attraverso norme legislative che prevedano pene più severe , anche penali restrittive della libertà personale  nei confronti  dei  grandi  evasori  fiscali .


lunedì 6 marzo 2017

IL FUTURO TECNOLOGICO , ECONOMICO E SOCIALE NEL MONDO

             IL  NUOVO  ORDINE  DI  GIUSTIZIA  SOCIALE

Se vogliamo  ancora  e  in  tempo  evitare  che  fenomeni  di  degradazione  morale , di confusione , di disordine  sociale , di illegalità , di prepotenza del sistema finanziario sulla politica e sulla dignità del lavoro , il predominio informativo delle multinazionali  digitali ,  riescano  a inquinare  pericolosamente   la  nostra vita  sociale , arrecando  gravi  danni  sotto  l’aspetto della sicurezza  e dell’assetto democratico ,   è assolutamente  necessario  ricondurre  i  rapporti  umani  e  istituzionali  verso  un  percorso  virtuoso  secondo  i  principi  e  valori  di  un “ Nuovo Ordine  di Giustizia Sociale “. Un obiettivo  verso  il  quale   ciascuno di noi dovrebbe  sentirsi  impegnato ,  nell’ambito  sia dei rapporti sociali  interpersonali  sia in quelli che riguardano  la sfera  politica e istituzionale nel proprio Paese .  Lo dovremmo fare , soprattutto , al  fine di  poter  offrire  ai  nostri  giovani  condizioni  sociali più idonee e più giuste , per avere ciascuno di loro ogni  possibilità di  far valere le proprie capacità individuali  e  poter  realizzare  in  un  contesto  di  legalità  e  di  giustizia  , lungo il proprio  cammino  le tappe necessarie verso il traguardo professionale  da essi desiderato .

Condividere  ciascuno di noi cittadini  i  principi  che  sono contenuti   e  descritti  nel   “ Nuovo Ordine di Giustizia Sociale “ ,   significa  partecipare  univocamente  alla  creazione , alla formazione di  una  “ Comune Forza  Sociale “ per  l’affermazione  di principi di  Giustizia  Sociale , nonché  di moralità  e di etica nella  politica  , nel  comune  intento di  riuscire , ciascuno attivandosi  nell’ambito del proprio  territorio e  del proprio contesto politico, ad  individuare  e  votare  persone  ritenute capaci di impegnarsi  con serietà e puntualità  per applicare  i suddetti  principi  nelle  attività politiche  e istituzionali  svolte  durante  il loro mandato  e  capaci  di contrastare  e  combattere duramente  contro  coloro che usano  il  potere pubblico  per favorire i  propri interessi personali  e le attività lucrative  e  illecite  .
        “  Le  parole  insegnano ,  gli  esempi  trascinano  “                                                                ( Sant’Agostino )
     ONESTA’  ,  LEGALITA’  ,  GIUSTIZIA  SOCIALE
1)    La vita di  ogni  essere  umano  è  sacra .  Il  diritto alla vita  deve  essere  sempre rispettato, anche  in caso  di  pena  per gravi  delitti commessi . In tali casi è sufficiente  una  adeguata pena  di  restrizione della libertà  personale .
2)   Nelle controversie  politiche e sociali  fra i popoli  deve  essere  sempre  esperito  ogni  mezzo   non violento  e  cercata  ogni possibilità di  dialogo al fine  di  trovare  una  pacifica risoluzione delle stesse . Pertanto ,  va  rifiutato e  respinto  il ricorso  alla  guerra , come anche  l’uso  di  armi  e  strumenti di morte , come  preminente  e  diretto  mezzo  di intervento risolutivo .
3)     Nessun essere  umano  deve  essere  lasciato  in  condizioni  di abbandono  ed emarginazione sociale , per povertà , per malattia . E’  dovere  di  qualsiasi  comunità  civile  di  provvedere  tramite la Politica  a ristabilire  condizioni  di  vita  dignitosa  a  chi  si  trova  in  tali  situazioni  di  precarietà ,  di  provvedere  attraverso  opportuni  interventi  normativi  al  rispetto  di  principi di equità  nella  redistribuzione  della  ricchezza  nazionale  e  al  rispetto dei diritti costituzionali  nel mondo del lavoro.


4)      Per una  corretta , pacifica e  sana  convivenza  civile  è  necessario  e  indispensabile  che  vi sia  il  rispetto  dell’onestà  nei rapporti  umani  , sia di  carattere  politico  che  sociale , come anche  siano  previste  e  rispettate  le leggi  finalizzate e  rese  operative  per  il  mantenimento   dell’ordine  democratico ,  per la tutela dell’ambiente e del patrimonio culturale e artistico,  per la sicurezza  e  la  salute  dei cittadini , che potrebbero essere messi  a  rischio da  aggressioni  criminali interne ed esterne ,  ma anche  da gravi fenomeni  di  inquinamento ambientale  , da  sofisticazioni  alimentari ,  nonché  da conseguenze causate  da  una  cattiva  e corrotta  gestione del fenomeno  delle  immigrazioni  in massa  di  esseri  umani  disperati , sottoposti a violenze inaudite , sfuggiti da situazioni  drammatiche , costretti  a  emigrare  da territori sconvolti da guerre e conflitti interni .

5)    La Politica  deve essere sempre e solo al servizio dei cittadini  e  del  bene  comune , con l’esclusivo scopo di migliorarne le condizioni della vita sociale , primariamente  nei confronti dei meno abbienti . La Politica  deve   provvedere  accuratamente  e costantemente ,  attraverso i propri organi istituzionali  e i mezzi e gli strumenti più efficaci  di comunicazione  e di informazione , alla conoscenza  delle giovani generazioni  sulle  conseguenze negative e nocive per la salute psicofisica e per la propria vita sociale , dovute alla dipendenza  dall’uso e abuso di droghe , delle bevande alcoliche ,  dei giochi d’azzardo . In tal senso è indispensabile che la Politica abbia cura costante di dotare  gli Organi istituzionali preposti dei mezzi e strumenti necessari per contrastare in modo drastico ed efficace ogni attività illecita esercitata in tali contesti dalle organizzazioni criminali . 

6)    La Politica deve tutelare il lavoro , il risparmio , l’economia  reale  dalle speculazioni  finanziarie  e  criminali  e lo deve fare attraverso la istituzione  di una Banca  Pubblica Nazionale , sotto il controllo  diretto dello Stato , con  il  compito di  gestire  il  risparmio  privato dei cittadini  ed  i  prestiti finalizzati  a  sostenere soltanto investimenti di natura  commerciale  e  produttiva  nell’economia  reale, escludendo qualsiasi  investimento  di tipo speculativo finanziario .

mercoledì 1 marzo 2017

LO SFOGO DI UN CITTADINO QUALUNQUE

        LO  SFOGO  DI  UN  CITTADINO  QUALUNQUE 


Sono stanco e arcistufo  di assistere a salotti in tv , diretti dai vari giornalisti , ad interminabili discussioni in cui si confrontano , si scontrano  a turno  personaggi  politici , scrittori , giornalisti , filosofi , psicanalisti , sproloquiando  su problemi che attengono e che affliggono la vita di milioni di cittadini , dimostrando la nullità  e  la insussistenza delle rispettive proposte e soluzioni , ma soprattutto una spudorata sfacciataggine  ed ipocrisia ( dato che tali proposte non vengono mai realizzate ) ,    e  solo una voglia di  esibizionismo , una dimostrazione di squallido protagonismo  , che purtroppo però viene ogni volta  e  a ciascuno  ben ricompensata  , con soldi pagati da noi cittadini.
Una Nazione ,  un Paese ( per come viene indicata oggi la Nazione  ) , in cui vengono scoperti  in modo periodico e sistematico  scandali  di corruzioni , di malcostume , di truffe , di ruberie di ogni genere a livelli politico-istituzionali , comportamenti illeciti in grosse e importanti attività imprenditoriali e di appalti pubblici , in attività speculative finanziarie  che cagionano fallimenti , bancarotte , e danni economici rilevanti  in danno di comuni  risparmiatori ;  un Paese in cui non esiste più una demarcazione netta  fra attività mafiose vere e proprie e attività  istituzionali , essendosi  intrecciate  fra loro in affari di allarmante criminalità autentica. Un Paese siffatto , in cui il mondo politico dei partiti , confuso e conflittuale, continua imperterrito  in attività pretestuose volte prevalentemente a ricercare e ottenere posizioni di potere ,  onde ricavare  interessi  personali  dei vari esponenti  , per favori  ad amici  e compagni ; un Paese in cui le finanze pubbliche registrano  il rosso per decenni e decenni , accumulando  debiti  statali enormi a livello internazionale  e segnando posizioni di quasi  stagnazione economica  con troppo deboli segnali di crescita rispetto agli altri Paesi europei , con un aumento della disoccupazione troppo elevato riguardo alla classe giovanile, con un tasso di povertà molto elevato  in ceti sociali ridotti senza alcun reddito o con assegni di fame , mentre  una minoranza di cittadini riesce a ricavare profitti sempre più alti , evadendo il fisco , lucrando  sulla povera gente , favoriti  da agevolazioni  , anche normative , che consentono  a loro di arricchirsi e di condurre una vita lussuosa.

In questo Paese , se tutto ciò  si perpetua , non solo non trovando ostacoli seri da parte del popolo , ma oltretutto  trovando in gran parte della popolazione  atteggiamenti , comportamenti  sempre inclini a lasciar fare , se non quando  anche a continuare a sostenere  una politica di partiti  assai discutibile sotto  il profilo  della correttezza morale e istituzionale , pur di sperare di ottenere  un qualche residuo favore personale , una raccomandazione  per un posto di lavoro ,  allora  un POPOLO  siffatto  ha già segnato il proprio destino di miseria sociale e civile , ha già tradito la fiducia dei propri giovani , lasciandoli in balia di loro stessi , verso un futuro  assai incerto , privo di sostegni  economici e di prospettive di lavoro e professionali  . Ciò che fa più dolore e dispiacere è il dover purtroppo constatare che a causa di questo  dilagare  nella società  di mentalità sempre più rivolte a curare interessi individuali , vanno perdendosi  di vista  certi valori sociali fondamentali , riguardanti il  “bene comune “  e il  vivere  insieme secondo una esistenza  e condizioni  che siano dignitose per tutti  e vi è il timore  che tali sentimenti  siano rimasti come patrimonio  solo di una restante minoranza di cittadini , che sommersi dalla indifferenza generale , non vengano più ascoltati.