L ' AFRICA
L’emigrazione forzata , un dramma epocale che è divenuto un tragico epilogo per milioni di esseri umani , davanti alla spregiudicatezza del potere e agli interessi egoistici di un mondo indifferente .
PER LAMENTARSI CI VUOLE CONSAPEVOLEZZA...
Cos'e' un IMMIGRATO, e in quale attimo di comodita' lo si puo' definire tale?
GLI AFRICANI vennero schiavizzati e Portati in America 400 anni fa'...
Questo e' quello che l'uomo bianco ha fatto all'AFRICA E agli AFRICANI:
Chiamati NEGRI,NERI,UOMINI DI COLORE,BESTIE DA LAVORO ecc.
SCHIAVIZZATI per secoli,DEPORTATI, PESTATI A SANGUE, STUPRATI, UCCISI, COLONIZZATI (guerra) da Spagna,Italia,Francia,Regno Unito,Germania,Portogallo e Belgio, RINNEGATI in casa loro (APharteid), deturpati delle lore terre, con grande e grave sfruttamento delle loro risorse, per il lusso e l'uso nelle costruzioni dell''evoluzione'' dell'uomo bianco nel mondo, mentre l'Africa continua ancora oggi a chiamarsi 3 mondo, con un alto tasso di poverta', mancante ancora oggi di vita serena, nonostante sia una delle terre piu' grandi del pianeta, con un'area tre volte quella dell’Europa, ma con il PIL che è la meta’ di quello della SpagnA! L’Africa rappresenta uno dei più grandi giacimenti di risorse naturali del mondo, Nigeria, Angola, Algeria e Libia producono una buona parte di tutto il petrolio greggio del mondo (usato per carburante plastica ecc). Il Congo, la Sierra Leone hanno le maggiori risorse di tutto il mondo d’ORO e di DIAMANTI, (indossati sul corpo della maggior parte delle persone)! Estraggono, cromo, coltano, bauxite, manganese. In Namibia c’è l’uranio; In tanti paesi africani si esporta buona parte di tutto il legname che noi utilizziamo, stesso discorso per il cacao, il caffè, e molti altri prodotti dell’agricoltura. Hanno vissuto violenze infinite, guerre, il dramma dei bambini soldato,le emergenze sanitarie, la violenza sulle donne nelle zone di conflitto, la mancanza di acqua, il problema del fondamentalismo religioso. Ancora oggi vengono costretti ad andare via dai loro paesi a causa di interessi economici, con la promessa di trovare una vita migliore, mentre in verita' continuano a essere solo sfruttati. INVASI SUL LORO CONTINENTE, per privarli della loro vita, affinche' migliorasse quella dell'uomo bianco! ..E CE NE SAREBBE ANCORA TANTO DA DIRE!!............PRIMA DI LAMENTARCI DEL FATTO CHE VENGANO A STARE ''BENE'' IN ITALIA O A CREARE CONFUSIONE, a mangiare il nostro pane, PRIMA di TRATTARLI CON ODIO a prescindere, invece di capirli e capire IL PERCHE' succede questo...... RICORDIAMOCI COSA HA VISSUTO E VIVE L'AFRICA E IL SUO POPOLO PER COLPA ''NOSTRA E DEI NOSTRI AVI'', RICORDIAMOCI che viviamo in un paese pieno di INTERESSI ECONOMICI malavitosi, che ci rendono egoisti E ILLUSI NEL PENSAR che il problema siano gli Africani, MENTRE IL PROBLEMA E' A MONTE, perche' chi ci governa, ricordiamoci, chi governa questo mondo, LO FA NEL MODO PIU' SBAGLIATO CHE CI SIA!!..e noi ce la prendiamo sempre con chi in realta' non ne puo' nulla, ed e' invece solo l'ennesima vittima di un sistema economico malavitoso, di cui tutti facciamo parte e contribuiamo ogni giorno inconsapevolmente a renderlo tale!
GLI AFRICANI vennero schiavizzati e Portati in America 400 anni fa'...
Questo e' quello che l'uomo bianco ha fatto all'AFRICA E agli AFRICANI:
Chiamati NEGRI,NERI,UOMINI DI COLORE,BESTIE DA LAVORO ecc.
SCHIAVIZZATI per secoli,DEPORTATI, PESTATI A SANGUE, STUPRATI, UCCISI, COLONIZZATI (guerra) da Spagna,Italia,Francia,Regno Unito,Germania,Portogallo e Belgio, RINNEGATI in casa loro (APharteid), deturpati delle lore terre, con grande e grave sfruttamento delle loro risorse, per il lusso e l'uso nelle costruzioni dell''evoluzione'' dell'uomo bianco nel mondo, mentre l'Africa continua ancora oggi a chiamarsi 3 mondo, con un alto tasso di poverta', mancante ancora oggi di vita serena, nonostante sia una delle terre piu' grandi del pianeta, con un'area tre volte quella dell’Europa, ma con il PIL che è la meta’ di quello della SpagnA! L’Africa rappresenta uno dei più grandi giacimenti di risorse naturali del mondo, Nigeria, Angola, Algeria e Libia producono una buona parte di tutto il petrolio greggio del mondo (usato per carburante plastica ecc). Il Congo, la Sierra Leone hanno le maggiori risorse di tutto il mondo d’ORO e di DIAMANTI, (indossati sul corpo della maggior parte delle persone)! Estraggono, cromo, coltano, bauxite, manganese. In Namibia c’è l’uranio; In tanti paesi africani si esporta buona parte di tutto il legname che noi utilizziamo, stesso discorso per il cacao, il caffè, e molti altri prodotti dell’agricoltura. Hanno vissuto violenze infinite, guerre, il dramma dei bambini soldato,le emergenze sanitarie, la violenza sulle donne nelle zone di conflitto, la mancanza di acqua, il problema del fondamentalismo religioso. Ancora oggi vengono costretti ad andare via dai loro paesi a causa di interessi economici, con la promessa di trovare una vita migliore, mentre in verita' continuano a essere solo sfruttati. INVASI SUL LORO CONTINENTE, per privarli della loro vita, affinche' migliorasse quella dell'uomo bianco! ..E CE NE SAREBBE ANCORA TANTO DA DIRE!!............PRIMA DI LAMENTARCI DEL FATTO CHE VENGANO A STARE ''BENE'' IN ITALIA O A CREARE CONFUSIONE, a mangiare il nostro pane, PRIMA di TRATTARLI CON ODIO a prescindere, invece di capirli e capire IL PERCHE' succede questo...... RICORDIAMOCI COSA HA VISSUTO E VIVE L'AFRICA E IL SUO POPOLO PER COLPA ''NOSTRA E DEI NOSTRI AVI'', RICORDIAMOCI che viviamo in un paese pieno di INTERESSI ECONOMICI malavitosi, che ci rendono egoisti E ILLUSI NEL PENSAR che il problema siano gli Africani, MENTRE IL PROBLEMA E' A MONTE, perche' chi ci governa, ricordiamoci, chi governa questo mondo, LO FA NEL MODO PIU' SBAGLIATO CHE CI SIA!!..e noi ce la prendiamo sempre con chi in realta' non ne puo' nulla, ed e' invece solo l'ennesima vittima di un sistema economico malavitoso, di cui tutti facciamo parte e contribuiamo ogni giorno inconsapevolmente a renderlo tale!
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FLUSSI MIGRATORI E DESERTIFICAZIONE DELLE RISORSE UMANE
Quella in cui noi stiamo vivendo oggi è una vera e propria catastrofe antropologica. Una violenza inaudita e un’offesa alla dignità di tutto il genere umano . Un dramma che è divenuto una tragedia per milioni e milioni di esseri umani , costretti a scappare dalla propria terra , non a causa di catastrofici eventi naturali , ma per una criminale volontà di taluni gruppi di individui , che perseguono incessantemente manie di potere , interessi lucrativi su possedimenti minerari , su risorse energetiche , esistenti in quelle disgraziate terre , in un perenne conflitto , soprattutto violento e cruento , tra le parti interessate , che provocano spargimenti di sangue , massacri e violenze incredibili su esseri umani innocenti , e conseguentemente fughe disperate , spesso nefande , verso altri lidi da loro ritenuti unica possibilità di salvezza.
Verso questo fenomeno , una parte dell’umanità , cosiddetta civile , si commuove e cerca in qualche modo di dar loro accoglienza e assistenza . Un’altra parte , a fronte di un crescente e allarmante flusso migratorio , inizia a porre dei limiti per l’accoglimento , preoccupandosi piuttosto delle conseguenze negative in merito agli equilibri socio economici nell’ambito delle comunità nel proprio Paese.
Gli effetti disastrosi di questi progetti criminali si manifestano drammaticamente attraverso una crescente desertificazione di risorse umane in enormi aree della terra , in Paesi estesissimi nei quali testimonianze di tradizioni millenarie , di culture e religioni , di monumenti architettonici , di usi e costumi di vita sociale , vengono miseramente distrutte , cancellate da una barbarie crudele e assurda.
Al disopra di tutto questo immane disastro umano e sociale , “ galleggia “ la scandalosa ipocrisia e falsità di quanti , avendo in mano sufficienti poteri politici e istituzionali di governo , assumono posizioni ambigue nei confronti di quei gruppi di potentati , finanziari , politici e militari , i cui progetti espansionistici e di possesso di ricchezze sono ormai palesemente conosciuti dal mondo intero e che ridurranno quegli enormi , sconfinati territori in una condizione di ulteriore e più grave povertà e di schiavitù in danno di quelle residue native presenze umane , che saranno costrette a subire sino alla fine dei loro giorni , le violenze e i soprusi dei dittatori di turno , sostenuti dai potenti della terra.
Dovremmo tutti vergognarci di parlare ancora di spirito umanitario , di solidarietà , di pacifismo , di sentimenti religiosi , perché è fin troppo facile parlarne in convegni e in salotti , senza però andare oltre, non accusando i nostri politici di opportunismo e convenienza , quando essi dalle loro posizioni e cariche pubbliche non condannano apertamente e pubblicamente gli uomini di Stato e di governo , che di queste tragedie sono responsabili.
VERGOGNA !!
L’umanità intera dovrebbe pretendere dagli Organismi O N U decisioni e interventi risolutivi nei confronti di tali tragedie umane , facendo sì che queste disgraziate popolazioni possano continuare a vivere nel loro ambiente naturale , dove poter essere aiutate finanziariamente , economicamente , e anche sotto l’aspetto sanitario , strutturale e tecnologico dai Paesi ricchi e industrializzati , in modo e in misura tale che siano loro garantite fondamentali condizioni di vita e di sussistenza e che possano liberamente mantenere vive le loro rispettive tradizioni e i loro usi e costumi tribali , piuttosto che vagare nel mondo , elemosinando o sottoponendosi a soprusi malavitosi , a violenze criminali , a rifiuti e umiliazioni , in contesti sociali in cui soltanto in pochissimi fra loro riusciranno ad integrarsi realmente , ma tutti gli altri , la maggioranza , si ritroveranno a vivere in situazioni di emarginazione , generando e alimentando insofferenze , disagi e quindi anche sentimenti di reciproco odio di razza e di religione .
Non ha alcun senso logico e sotto un certo aspetto anche cinico e maldestro, il voler pretendere da queste popolazioni di essere persino contente e fortunate di abbandonare , con la forza e la violenza , i loro usi e costumi , le proprie tradizioni , la natura del proprio territorio dove sono nate e cresciute loro stesse e i progenitori , e di essere a noi grate , illudendole di poter entrare facilmente in processi di effettiva integrazione nelle comunità del cosiddetto nostro mondo civile , laddove proprio in questi nostri contesti sociali si manifestano nuovi e preoccupanti problemi cagionati dalla vita moderna , sempre più evidenti e generalizzati i segni di insofferenze sociali , di nevrosi , di sintomi depressive , di crisi nei rapporti sociali e familiari , di sintomi di psico-dipendenze da mezzi tecnologici e da droghe ; tutte patologie sociali determinate dal cosiddetto “ progresso tecnologico” e soprattutto dalla voglia di possedere sempre più e più facilmente denaro per soddisfare i propri desideri , anche i più superflui , sorti e alimentati da sistemi finanziari speculativi.
Tutti parlano , anzi straparlano sui migranti . Chi non li vuole , chi li vuole adesso , chi li vuole dopo , chi di loro non gliene importa un fico secco . Ma questi migranti sono esseri umani , oppure sono robot ? Perchè , quando si parla di loro , si dice che essi in fondo sono utili , certamente soltanto per tutti quei lavori che noi italiani , noi occidentali , non intendiamo fare più ? Cioè , sono essi ritenuti una felice forza lavoro , per incrementare il nostro PIL ? . NESSUNO , dico NESSUNO , nè laici nè religiosi , si domandano se questi " migranti " siano anche esseri umani che avrebbero preferito restare nella loro terra , possibilmente non devastata dalle bombe , e vivere in essa possibilmente in condizioni naturali , NON DI SCHIAVITU' e non di violenza , come invece è esercitata da molti anni , forse da secoli , e chissà per quanti anni ancora , da dittatori ben preparati e assoldati da potenze straniere ? Le risposte sono contenute tutte in una grande botte , piena di ipocrisie , di falsità , di malvagità , di crudeltà , di falso pietismo , etc....., che probabilmente un giorno non lontano si spaccherà , inondando di liquido fetido .le nostre coscienze ....!!
Una cosa è il fenomeno naturale di “emigrazione “ , dovuta a necessità di spostamenti umani e quindi di trasmigrazioni in altri Paesi a causa di contingenti situazioni di difficoltà di vita ambientali , naturali , ben altra cosa è quando gli spostamenti si tramutano in fughe disperate a causa della violenza esercitata da altri esseri umani e che costringe intere popolazioni ad abbandonare il suolo natio , e soprattutto quando ciò avviene sotto gli occhi di una umanità intera che non usa i suoi veri poteri ( forse per viltà ,o per opportunismo ) per fermare i violenti . In tutti i casi , comunque , va esercitata la doverosa accoglienza e assistenza , senza riserve , da parte di tutto il resto del genere umano.
Alzare muri , opporre divieti e rifiuti nei confronti di emigranti , gente disperata , da parte di Stati e Paesi europei , che sono fra loro legati da obblighi comunitari , significa sconfessare pubblicamente e violare le basi stesse che hanno determinato l’unione degli Stati membri e pertanto rappresenta di per se stesso il fallimento degli accordi comunitari e il dissolvimento nei fatti della unione fra gli Stati medesimi .
«È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa. È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai. È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera. È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dov’è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi. È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa, soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri minerali più preziosi.
«È inaccettabile - prosegue padre Alex - il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia, Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’Onu. È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile. È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi Paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!)».
Padre Zanotelli: “Rompiamo il silenzio sull’Africa”
Accorato appello del comboniano ai media italiani perché la gente conosca
la situazione del Continente dal quale fuggono in massa i migranti
Il missionario comboniano padre Alex Zanotelli
Pubblicato
il 20/07/2017
Ultima modifica
il 20/07/2017 alle ore 12:04
MARIA TERESA PONTARA PEDERIVA
TRENTO
Con la tradizionale schiettezza che l’ha sempre contraddistinto fin da quando,
direttore di “Nigrizia”, denunciava il commercio delle armi e le
troppe omissioni della politica nei confronti del mondo impoverito, padre
Alex Zanotelli rivolge ora una pressante richiesta ai giornalisti italiani. È un
appello accorato nei confronti dell’Africa quello che lancia il religioso
trentino che dalla sua valle di Non era approdato missionario in Kenya in quel
di Korogocho, una delle baraccopoli che circondano la capitale Nairobi.
Come dire, è uno che l’Africa la conosce bene, lui che di Africa ha
raccontato tanto perché lì, «alla scuola dei poveri», ha vissuto e patito
insieme alla «sua» gente. Non l’Africa di chi vi giunge da turista con bel
viaggio ben confezionato che ti fa vedere solo fino alla recinzione del resort,
ma l’Africa della fame e della miseria, quella stessa miseria da cui
fuggono in tanti con il sogno di raggiungere la nostra Europa (che poi li
respinge). Così, forse dopo aver letto o sentito la classica ultima goccia,
padre Alex ha preso carta e penna e ha deciso di scrivere ai comunicatori, a
quanti hanno i mezzi e le parole per formare l’opinione pubblica.
«Scusatemi se mi rivolgo a voi in questa torrida estate, ma è la crescente
sofferenza dei più poveri ed emarginati che mi spinge a farlo. Per questo come
missionario uso la penna (anch’io appartengo alla vostra categoria) per far
sentire il loro grido, un grido che trova sempre meno spazio nei
mass-media italiani», comincia così il suo scritto che trova una
motivazione ben precisa: «Trovo infatti la maggior parte dei nostri
media, sia cartacei che televisivi, così provinciali, così superficiali,
così ben integrati nel mercato globale. So che i mass-media, purtroppo,
sono nelle mani dei potenti gruppi economico-finanziari, per cui ognuno di
voi ha ben poche possibilità di scrivere quello che vorrebbe».
Ma non perde la speranza il comboniano: «Non vi chiedo atti eroici, ma solo
di tentare di far passare ogni giorno qualche notizia per aiutare il popolo
italiano a capire i drammi che tanti popoli stanno vivendo». Di qui l’appello
ai giornalisti/e perché abbiano «il coraggio di rompere l’omertà del silenzio mediatico
che grava soprattutto sull’Africa (sono poche purtroppo le eccezioni
in questo campo!)».
Segue una serie di denunce ben precise, a riprova di una profonda
conoscenza degli eventi. «È inaccettabile per me il silenzio sulla
drammatica situazione nel Sud Sudan (il più giovane stato
dell’Africa) ingarbugliato in una paurosa guerra civile che ha
già causato almeno trecentomila morti e milioni di persone in fuga. È inaccettabile il silenzio sul Sudan, retto
da un regime dittatoriale in guerra contro il popolo sui monti del
Kordofan, i Nuba, il popolo martire dell’Africa e contro le etnie del Darfur. È inaccettabile il silenzio sulla Somalia in
guerra civile da oltre trent’anni con milioni di rifugiati interni ed
esterni.
«È inaccettabile il silenzio sull’Eritrea, retta da uno dei regimi più oppressivi al mondo, con centinaia di migliaia di giovani in fuga verso l’Europa. È inaccettabile il silenzio sul Centrafrica che continua ad essere dilaniato da una guerra civile che non sembra finire mai. È inaccettabile il silenzio sulla grave situazione della zona saheliana dal Ciad al Mali dove i potenti gruppi jihadisti potrebbero costituirsi in un nuovo Califfato dell’Africa nera. È inaccettabile il silenzio sulla situazione caotica in Libia dov’è in atto uno scontro di tutti contro tutti, causato da quella nostra maledetta guerra contro Gheddafi. È inaccettabile il silenzio su quanto avviene nel cuore dell’Africa, soprattutto in Congo, da dove arrivano i nostri minerali più preziosi.
«È inaccettabile - prosegue padre Alex - il silenzio su trenta milioni di persone a rischio fame in Etiopia, Somalia, Sud Sudan, nord del Kenya e attorno al Lago Ciad, la peggior crisi alimentare degli ultimi 50 anni secondo l’Onu. È inaccettabile il silenzio sui cambiamenti climatici in Africa che rischia a fine secolo di avere tre quarti del suo territorio non abitabile. È inaccettabile il silenzio sulla vendita italiana di armi pesanti e leggere a questi Paesi che non fanno che incrementare guerre sempre più feroci da cui sono costretti a fuggire milioni di profughi. (Lo scorso anno l’Italia ha esportato armi per un valore di 14 miliardi di euro!)».
Se non si conosce tutto questo – è la sua tesi – appare chiaro che la
popolazione italiana (e forse anche gran parte di quella europea) non possa
capire perché così tanta gente stia fuggendo dalle loro terre rischiando la
propria vita per arrivare da noi. E si alimenta così quella che lui definisce
la «paranoia dell’“invasione”, furbescamente alimentata anche da
partiti xenofobi».
E poi un giudizio che ha della profezia, se è vero che, come rilasciato nei
giorni scorsi, l’Onu si aspetta già entro il 2050 circa cinquanta
milioni di profughi climatici solo dall’Africa: «I disperati della storia
nessuno li fermerà». Aggiunge un affondo
forse provocatorio che ha comunque il sapore di un pugno nello stomaco:
«Davanti a tutto questo non possiamo rimane in silenzio (i nostri nipoti non
diranno forse quello che noi oggi diciamo dei nazisti?). Non possiamo
rimanere in silenzio davanti a un’altra Shoah che si sta svolgendo sotto i
nostri occhi». In conclusione l’appello si fa preghiera e impegno: «Diamoci
tutti/e da fare perché si rompa questo maledetto silenzio sull’Africa».
Immediata è stata la risposta di Alberto Faustini, direttore
del quotidiano “Trentino” che ha pubblicato l’appello con un
breve commento a margine insieme all’offerta di collaborare insieme. «È vero: di Africa si parla troppo poco–
scrive Faustini - Non è però una questione di libertà. Ti prego: non
alimentare anche tu strani sospetti o, peggio, l'idea che vi siano complotti. Io
e i miei colleghi continuiamo a poter scrivere ciò che vogliamo e il nostro
editore di ieri, così come quello di oggi, considera sacra la nostra libertà.
Anche di qui la pubblicazione di questo tuo appello. Cerchiamo poi di non
essere mai superficiali o provinciali, anche se siamo fieramente locali, con
uno sguardo attento su quello che accade fuori dalla porta di casa e con
un'analoga attenzione a ciò che accade lontano da qui. Tu dici che dobbiamo
darci tutti da fare e io ne sono convinto.
«A te, grande
conoscitore dell'Africa del dolore, della sopraffazione, della violenza e della
povertà, per non dire di mille altri traffici, offro una pagina bianca sulla
quale intervenire quando vuoi per parlarci dei temi che ti stanno a cuore. Ti
chiedo anche di non generalizzare, però: né quando parli di noi, che ogni
giorno cerchiamo di fare al meglio il nostro mestiere, né quando parli di chi
saccheggia l'Africa tirando in ballo le nostre grandi imprese o le nostre
banche. In quest'epoca, come scrivi proprio tu, caro padre Alex, in questo tuo
accorato appello, abbiamo bisogno di tutto fuorché di superficialità. Aiutaci a
capire, ad approfondire, anche a migliorare, non a fare di tutta l'erba un fascio.
Solo così, insieme, potremo rompere un giorno il maledetto silenzio
sull'Africa».
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