UNA SOCIETA’ SANA
E UNA POLITICA
GIUSTA PRODUCONO RICCHEZZA , PROGRESSO SOCIALE
E BENESSERE PER
TUTTI I CITTADINI .
UNA SOCIETA’
CORROTTA E UNA
POLITICA INGIUSTA PRODUCONO
INIQUITA’ , INVOLUZIONE SOCIALE
E MALESSERE PER
I CITTADINI .
IL SAPER BENE GOVERNARE
La ricchezza è un bene sociale solo se essa è equamente redistribuita
nell’ambito della popolazione ; a
tal fine , il solo modo per evitare gravi disparità di reddito
fra le classi sociali , che siano
tali da determinare condizioni di vita proibitive in danno dei meno abbienti , è
quello di applicare
equamente le imposte fiscali , cioè in misura proporzionale
ed
effettivamente più incisiva
sui redditi più alti , calcolati
sull’ammontare reddituale complessivo individuale in
godimento e di contrastare efficacemente l
‘ evasione fiscale .
E’ cosa indubbia
che saper bene governare
rappresenta un compito davvero
difficile e complesso . Sono necessarie , nelle persone alle quali viene
dato il compito di governare , qualità
individuali caratteriali e
di cultura particolarmente positive , che se per
un verso richiedono capacità di mantenere fermi e solidi comportamenti , ligi a principi
etici e morali , di correttezza ed onestà
e in attività pubbliche istituzionali , volte al bene comune e a finalità di giustizia sociale ,
in nome e nell’interesse della collettività , per
altro verso richiedono
capacità organizzative e
gestionali della cosa pubblica , nonché di intermediazione e interlocuzione nei confronti di realtà politiche e sociali le più diverse ,
sia interne sia esterne al proprio contesto sociale, verso le quali non è ragionevolmente possibile e anche
non utile isolarsi , anzi spesso dannoso non confrontarsi .
Per tali motivi , sino a quando nel Paese vi sarà
una classe politica , deputata a governare , inaffidabile sotto l’aspetto della coerenza morale e anche carente sotto il profilo culturale
e gestionale , allora nell’ambito della comunità ad
emergere saranno sempre situazioni di ingiustizia sociale , di sperequazioni ,
di instabilità politica , e conseguentemente di disordini e proteste popolari ,
anche molto gravi e drammatiche.
In definitiva , quando questi sintomi negativi emergono in
modo preoccupante , ed è in pericolo lo stesso assetto democratico del Paese, è
necessario intraprendere con
determinazione e urgenza , misure volte ad un risanamento della classe
dirigenziale , politico-istituzionale e governativa , è necessario ed indispensabile che in una
società democratica venga dato ampio
spazio e molta più importanza alla
istruzione e preparazione dei giovani verso temi e problemi che
attengono , non solo alla cultura generale e professionale , ma anche a quelli
di natura politica e sociale , sui
principi e valori costituzionali , al fine di ottenere nel futuro possibilità
di scelte maggiori e più idonee , per una classe dirigenziale in grado di
affrontare i gravosi problemi che interessano il governo di un Paese.
La più importante fra le
diverse ragioni che
identificano un mal governo
è senza dubbio quella di
una politica che determina profonde iniquità fra
le classi , fra i ceti sociali , attraverso
gravi squilibri nella distribuzione della ricchezza nazionale, a causa
della mancata capacità di ridurre progressivamente il “gap “
economico e sociale esistente fra le regioni del nord e le regioni del
sud del Paese , la mancata capacità di porre in essere efficaci interventi finanziari e
progettuali volti a ripristinare nelle regioni meridionali condizioni di
vita sociale più adeguate alle effettive esigenze e bisogni della popolazione , la mancata capacità di rimuovere tutte le situazioni di degrado e
di arretratezza per anni accumulatesi ,
specie riguardo alle infrastrutture e mezzi di collegamento e trasporto di
persone e merci , a rivalorizzare le
risorse ambientali ed umane , attraverso
adeguati sostegni economico-finanziari e progetti concreti e organici di ammodernamento e efficienza
di strutture e apparati amministrativi-burocratici.
Per ottenere tutto ciò , è indispensabile il coinvolgimento di tutte le coscienze , di tutti gli italiani , del nord , del centro , del sud , in ogni luogo del nostro Paese , per una rieducazione comune verso principi e valori di natura morale ed etica ; affinchè siano ripristinati nella vita politica e sociale , principi di equità e giustizia sociale , di ordine democratico e di legalità , e soprattutto che venga posta al gradino più alto l’esigenza di efficienza e funzionalità degli Organi Istituzionali preposti a far rispettare le leggi, le norme di trasparenza e di legalità nei rapporti e nelle attività pubbliche istituzionali e punire con severità e certezza di pena ogni comportamento contrario ai principi di onestà e correttezza , con la detenzione e isolamento dei mafiosi e soprattutto con la effettiva riutilizzazione dei patrimoni degli stessi verso obiettivi e attività di pubblico interesse e per il bene pubblico.
DISORGANIZZAZIONE
DEGLI APPARATI ED ENTI PUBBLICI NEI CASI
DI EVENTI PERICOLOSI
PER LA SALUTE E
LA SICUREZZA DEI CITTADINI.
Continua ,come
insopportabile e ingiustificata, la consuetudine del " rimpallo "
burocratico istituzionale delle responsabilità fra Enti e apparati
politico-istituzionali, nei casi di interventi urgenti e per fatti gravi per la
salute e sicurezza della comunità . Tutto e sempre va in attesa che qualcun altro intervenga "
per competenza " . In Italia , in Sicilia , a Messina ,come in qualsiasi
altra città , gli apparati istituzionali pubblici , nei casi di evenienze , di
fenomeni , di episodi di elevata gravità e pericolo e rischio per la salute e
la sicurezza dei cittadini , vengono spesso a trovarsi non coordinati
adeguatamente e sinergicamente , con la conseguenza di dover registrare
interventi operativi tardivi , parziali e non efficaci , mai risolutivi dei
problemi . Pertanto , nelle gravi , gravissime circostanze di situazioni a
rischio per la comunità, in cui emergono necessità di interventi operativi e
univoci , URGE , attraverso opportuni provvedimenti legislativi , la
istituzione e la individuazione a
livello TERRITORIALE di UNA UNICA SUPERIORE AUTORITA' , responsabile , che
abbia "pieni poteri " decisionali e fattivi di organizzazione
e di intervento e che rappresenti la fonte unica e comune di riferimento per tutti
gli altri apparati istituzionali del territorio interessati al fenomeno contingente.
“ IL LAVORO
“ e la POLITICA
E’ perfettamente inutile e anche demagogico
continuare a sostenere , a parole e nelle interminabili discussioni in tavole
rotonde di riunioni politiche e in tv , che il “ lavoro “ rappresenta
il fattore fondamentale della nostra Repubblica Democratica ( Art. 1 della Costituzione ) e che esso è
indispensabile per la crescita sociale ed economica del Paese , se poi
non viene evidenziato e affrontato seriamente l’aspetto più importante , costituito dalla
esistenza delle condizioni necessarie a
che il lavoro stesso possa realizzarsi effettivamente , efficacemente .
Il “ lavoro “ è come il seme
di una pianta . In esso sono contenute tutte le energie , le
potenzialità delle idee , dei progetti , delle invenzioni concepite dalle intelligenze più brillanti
, ma
come ogni seme , il “lavoro “ ha bisogno di essere interrato in un ambiente
salubre , ricco di sostanze nutritive , che
gli consentano di svilupparsi , di crescere e di trasformarsi in una pianta
rigogliosa e fruttifera. Il “ lavoro “ ha bisogno di
condizioni sociali e politiche sane e giuste , di provvedimenti oculati
, rivolti alla utilizzazione più proficua delle risorse umane e ambientali ,
alla cura a che la pianta sana non venga soffocata da sterpaglie , cioè che
l’opera sana dell’uomo onesto e laborioso
non venga sopraffatta dall’arroganza e dallo sfruttamento di mani
malavitose , da una maldestra politica collusa con interessi speculativi e faziosi ,
che divorino ogni fonte di ricchezza , inaridendo ogni possibilità di
crescita e di sviluppo sociale.
A tal fine ,
è la scelta del contadino onesto e competente
a determinare la condizione indispensabile alla buona riuscita della
semina ; è la scelta della classe politica onesta e competente a determinare
risultati positivi per la vita sociale di una comunità.
Si potrà
dire che il problema del “lavoro “ e
quindi della occupazione presenta in questi
tempi aspetti abbastanza complessi , che richiedono soluzioni non facili
, ma sempre possibili .
Sia per il
fenomeno della globalizzazione dei mercati , sia della crisi generalizzata in
materia economica e finanziaria , sia anche
a causa del fenomeno straordinario ed
epocale della immigrazione . Il mondo industrializzato richiede sempre più la esigenza
di personale specializzato e di più elevata professionalità e sempre meno di quello addetto a lavori
manuali , di operai , che vengono sostituiti da macchine e da robot.
Il settore del
terziario rappresenta il campo
nel quale poter trovare forme e posti occupazionali , sia in settori
commerciali di elevate dimensioni (
ipermercati ) , sia in campo telematico e di servizi ( call center ) . Ma anche
in tali settori emergono problemi sotto
il profilo occupazionale e retributivo, in quanto che la domanda di lavoro
supera di gran lunga l’offerta e inoltre , prevale la tendenza ad utilizzare
risorse umane , sia di residenti sia di immigrati , sfruttandone i bisogni e quindi
sottopagandole o pagandole in nero
, nonché a delocalizzare le imprese in
paesi più favorevoli dal punto di vista fiscale e dove più basso è il costo del
lavoro.
Nonostante
che tali situazioni di complessità inducano ad una pessimistica visione del
presente e del futuro riguardo a prospettive di sviluppo e miglioramento delle
condizioni socio-economiche della
popolazione e in particolare dei giovani, vi è ancora
spazio per porvi rimedio e vi sono possibilità , se volute , di rivedere le
regole sui rapporti di lavoro, che contemplino le esigenze di un mondo
produttivo di beni e servizi nuovi , più moderni , con le esigenze di
salvaguardia di diritti fondamentali a tutela di chi lavora , di chi presta la
propria opera come dipendente , non solo dal punto di vista retributivo , bensì
anche riguardo alle norme contrattuali della continuità del rapporto
lavorativo stesso .
Infatti , permangono comunque fattori obiettivi di
positività occupazionale in settori
professionali moderni , tecnologici , informatici , con applicazioni
in materia commerciale , in materia agro-alimentare , nel campo delle
comunicazioni , nel settore aero-spaziale e satellitare , dell’abbigliamento ,
della moda , trasporti e turismo , nel recupero di opere d’arte , di monumenti
architettonici storici , etc….
Tutto un
mondo lavorativo e di produttività che si apre a chi è più preparato , a chi
possiede più attitudini in campo professionale , ed è per questo che si rivela
assai importante la “ politica “ , della classe dirigenziale di un
Paese , la capacità di programmazione , di formazione professionale per i
giovani , di organizzazione strutturale e funzionale degli apparati
amministrativi e burocratici , la gestione corretta e legale delle risorse
umane e ambientali , la capacità di affrontare le problematiche sociali
seguendo criteri di economicità , di giustizia e di equità , di sostegno verso
i ceti meno abbienti , al fine di evitare di determinare condizioni drammatiche
di sperequazione , sia dal punto di vista economico e finanziario , sia sotto
l’aspetto della emarginazione sociale . Nonché evitare che si determinino situazioni
ambientali di degrado e di trascuratezza nelle manutenzioni
e nei controlli sull’ambiente e sulle strutture , con particolare
riguardo agli interventi diretti ed appalti su opere pubbliche ( strade , ponti , fiumi ,
torrenti , strutture scolastiche , ospedaliere , porti , vie e mezzi di collegamento ferroviario , marittimo ,
aereo ) ; tutti interventi che andrebbero promossi dal Governo e dalle
Istituzioni pubbliche ; investimenti che
favorirebbero e potrebbero soddisfare una ampia richiesta di occupazione e
lavoro da parte di persone e di imprese , grandi e piccole e medie e che avrebbero
inevitabilmente un ritorno di produttività di ricchezza economica e sociale ,
di funzionalità , di sviluppo e di benessere per la vita della comunità.
Tutto il
resto , sono soltanto chiacchere e
“prese in giro “ !
LA
RICERCA SCIENTIFICA IN
ITALIA
La ricerca scientifica
in Italia registra gravi criticità , che
hanno spinto Giorgio Parisi, fisico teorico della Sapienza Università di Roma,
uno degli scienziati più importanti al mondo, a chiedere un aiuto all’Unione
Europea, tramite una lettera sulla rivista Nature e una petizione su
Change.org, per salvare la ricerca in Italia. «L’Italia — si
legge nella petizione — investe pochissimo in ricerca. Gli scienziati
invitano l’Unione Europea a fare pressione sul Governo Italiano perché finanzi
adeguatamente la ricerca in Italia e porti i fondi per la ricerca a un livello
superiore a quello della pura sussistenza».
Nel
complesso, la spesa per la ricerca e lo sviluppo in Italia è tra le più basse
in Europa. Secondo
l’Ocse, infatti, l’Italia nel 2012, tra pubblico e privato, ha investito in
ricerca l'1,26% del suo Prodotto Interno Lordo (PIL), contro una media Ue
dell’1,98% e Ocse del 2,4%.
Spesa in Ricerca e Sviluppo in
percentuale rispetto al PIL (dati Ocse 2012)
3,55 Finlandia 3,4
Svezia 3,35 Giappone
2,98 Danimarca 2,98
Germania
2,79 Stati Uniti 2,4
Ocse 2,29 Francia 2,16
Olanda 1,98 Unione Europea
1,73 Regno Unito 1,65 Norvegia 1,3
Spagna 1,26 Italia 0,92
Turchia 0,69 Grecia
Nel
2016, scrive la senatrice
a vita Elena Cattaneo, al fondo per gli investimenti nella ricerca scientifica
e tecnologica del Miur sono stati destinati 58,8 milioni di euro, con una
riduzione di circa due milioni ogni anno fino al 2018: «Con questa quota il
Miur finanzierà sia i Prin sia il Fondo per gli investimenti della ricerca di
base (Firb). Quindi a voler essere ottimisti, se un altro bando ci sarà, sarà
al ribasso. Con queste risorse irrisorie i ricercatori lavorano per ottenere
dati necessari per essere competitivi nei bandi europei».
( la fonte):
http://www.valigiablu.it/ricerca-universita-risorse/
Fortunatamente,
nonostante i fondi scarseggino sempre più, l’Italia
conferma, almeno per ora, la propria tradizione di eccellenza in quanto
a qualità della propria produzione scientifica.
Gli esperti
dell’Anvur, analizzando la banca dati SciVal di Scopus, hanno misurato che la quota
di pubblicazioni scientifiche italiane si attesta (nel periodo 2011-2014) sul 3,5%
del totale mondiale, con una crescita del 4% annuo della produzione scientifica
nazionale
.(in lieve rallentamento
rispetto agli anni precedenti)
Fuga dei cervelli
: il 73% dei ricercatori italiani si trova all’estero
Numeri
dell'esodo. Ogni anno, circa 3mila ricercatori italiani - dottori di
ricerca che hanno conseguito il titolo accademico - prendono la via
dell'estero. L'Italia, tra i paesi europei più industrializzati, esporta
più ricercatori di quanti non ne importi dagli altri paesi. Per il nostro Paese
il saldo è paurosamente negativo: meno 13,2 per cento. In altre parole,
perdiamo il 16,2 per cento di ricercatori fatti in casa che si vanno a
confrontare con i colleghi stranieri e riusciamo ad attrarre il 3 per cento di
scienziati di altri paesi. Il confronto con le nazioni europee di riferimento è
impietoso. "Per molte altre nazioni europee - scrive la ricercatrice - le
percentuali sono invece in pareggio, come per la Germania, o positive come nel
caso della Svizzera e della Svezia (oltre il +20 per cento), del Regno Unito
(+7,8 per cento) e Francia (+4,1 per cento). Perfino la Spagna, la cui economia
non brilla certamente, ci tiene a debita distanza con una perdita contenuta
all'1 per cento. Una situazione che per l'Italia si
traduce in un impoverimento del capitale umano a scapito dello sviluppo che,
al ritmo di 3mila ricercatori italiani all'estero all'anno in un decennio - dal
2010 al 2020 - l'Italia perderà qualcosa come 30mila ricercatori costati agli
italiani qualcosa come 5 miliardi, che all'estero contribuiranno allo sviluppo
economico di quei paesi.
IL TURISMO
, LA VERA E REALE
RICCHEZZA ITALIANA
L' ITALIA E' IL PAESE
PIU' RINOMATO AL MONDO PER LA CULTURA
E LE ORIGINI CLASSICHE DELLA
LINGUA E DELLA LETTERATURA ;
PER LA STORIA DI ANTICHE CIVILTA’
PER LA STORIA DI ANTICHE CIVILTA’
HA LA
MIGLIORE POSIZIONE GEOGRAFICA
E HA LE CITTA’ PIU’
AFFASCINANTI E RICCHE
DI REPERTI STORICI
, ARTISTICI , CULTURALI
E ARCHITETTONICI
HA
LA CITTA’ , ROMA , PIU’
FAMOSA AL MONDO
E' AI
PRIMI POSTI IN CAMPO DI CULINARIA
E PER LO STILE ED ELEGANZA NELL'ABBIGLIAMENTO
HA 7458 KM
DI COSTE INCANTATE;
HA IL
COMPRENSORIO MONTUOSO PIU’
BELLO AL MONDO
HA LE ISOLE PIU’ GRANDI DEL MEDITERRANEO
HA LE ISOLE PIU’ GRANDI DEL MEDITERRANEO
L’ Italia possiede il
patrimonio artistico più grande e
più pregevole al mondo ;
opere d’arte
pittoriche , di sculture , di monumenti architettonici ; beni preziosi
esposti nelle numerosissime
chiese e nei musei , nei quali , purtroppo , si trovano anche depositati in locali
chiusi , non disponibili ai
visitatori , ancora grandi quantità di opere d’arte di grande pregio , oggetti
vari , quadri , sculture , antichi testi religiosi e laici ; una enorme
risorsa d’arte e cultura , di
valore incommensurabile , che
non viene compiutamente
elevata alla sua dignità
e importanza a cagione della
colpevole disattenzione e trascuratezza
di una politica assai miope
, che non riesce a
vedere quanto bene culturale e
quanta ricchezza in più
potrebbe derivare per il nostro Paese.
Tutti noi cittadini dobbiamo volere
che il nostro
Paese cammini su
una via di
progresso civile e sociale ,
verso un’economia finalmente liberata da inquinamenti mafiosi ,
finalmente sana e produttiva , non deturpata da fenomeni corruttivi e
illegali e che
ritorni ad essere
la sede principale e definitiva per il futuro professionale e sociale dei
nostri giovani .
Per ottenere tutto ciò , è indispensabile il coinvolgimento di tutte le coscienze , di tutti gli italiani , del nord , del centro , del sud , in ogni luogo del nostro Paese , per una rieducazione comune verso principi e valori di natura morale ed etica ; affinchè siano ripristinati nella vita politica e sociale , principi di equità e giustizia sociale , di ordine democratico e di legalità , e soprattutto che venga posta al gradino più alto l’esigenza di efficienza e funzionalità degli Organi Istituzionali preposti a far rispettare le leggi, le norme di trasparenza e di legalità nei rapporti e nelle attività pubbliche istituzionali e punire con severità e certezza di pena ogni comportamento contrario ai principi di onestà e correttezza , con la detenzione e isolamento dei mafiosi e soprattutto con la effettiva riutilizzazione dei patrimoni degli stessi verso obiettivi e attività di pubblico interesse e per il bene pubblico.
Al fine di voler utilizzare al meglio le risorse
ambientali ed umane del nostro Paese dobbiamo ricordare che il turismo è la vera
e reale ricchezza italiana ; per tale ragione sono
assolutamente indispensabili progetti ed interventi operativi a livello
politico governativo , nonchè di tipo privato ; interventi economici di
finanziamento e investimenti verso opere infrastrutturali territoriali , che
consentano più ampie ed efficienti vie di collegamento e mezzi di trasporto ,
da nord a sud , da ovest ad est , fra le varie regioni del Paese ; investimenti
su progetti di qualificazione di risorse umane professionali nei rami diversificati
delle molteplici attività turistiche e imprenditoriali.
Professioni del Turismo, le
retribuzioni
Una panoramica dello stato di salute del settore
turistico in Italia con un'analisi delle retribuzione delle varie figure
professionali coinvolte.
Francesca Vinciarelli - 19 luglio 2016
Ha indagato
lo stato di salute del settore turistico in Italia, dal punto di vista
economico e dal punto di vista del mercato del lavoro, il report firmato
Osservatorio JobPricing sul mercato del lavoro delle professioni del turismo.
L’indagine si è svolta in maniera piuttosto singolare: JobPricing ha indossato
i panni di un turista, indagando quelle che sono le professionalità
coinvolte nel settore del turismo e analizzandone l’aspetto retributivo,
considerando solo le RAL (Retribuzioni Lorde Annue).
Analisi settoriale
Quello del
turismo si conferma uno dei settori economici chiave in Italia: secondo l’ENIT
(Ente Nazionale del Turismo) il nostro Paese nel 2015 è stato il quinto più
visitato nel mondo con 50,7 milioni di turisti internazionali (+4,4% sul
2014). Gli stranieri in Italia hanno speso nel 2015 35.556 milioni di euro,
pari al +3,8% rispetto al 2014. E anche il 2016 si è aperto in crescita: +3,3%
rispetto ai primi 3 mesi del 2015. Secondo le stime Travel & Tourism
Economic Impact 2016 Italy, l’impatto del settore turistico allargato sul PIL
nel 2015 è stato pari al 10,2% (167,5 miliardi di euro). A livello
occupazionale l’incidenza è stata dell’11,6%.
Gravissimo scontro fra due treni , nella linea ferroviaria fra Ruvo di Puglia e Corato alle ore 11,30 del giorno 12 luglio 2016.
RispondiEliminaAdesso ci si domanda : com'è potuto capitare, ciò ? La risposta è semplice e tragica allo stesso tempo, la vera domanda è : Cosa ci si poteva aspettare , prima o poi , in un percorso ferroviario molto frequentato , ma a binario unico ? Ogni altra considerazione è oltremodo stupida e indecentemente ipocrita, offensiva rispetto alle povere vittime del cosiddetto definito " incidente."
Purtroppo , ancora una volta si devono piangere i morti , vite stroncate , corpi straziati in una tragedia che ha dell'incredibile nel 2016 .....In taluni tratti di linea ferrata a binario unico , riscontrabili specialmente nel Sud del paese , tutto ancora è nelle mani , nella persona del capotreno ...come agli inizi del 900 ....solo che allora i treni viaggiavano a velocità molto più ridotte e le strumentazioni erano ancora agli inizi del progresso tecnologico, MA OGGI E' SOLO SCANDALOSO continuare a celebrare funerali ,che potevano facilmente essere evitati attraverso l'utilizzo tempestivo di risorse finanziarie e tecnologiche peraltro già disponibili in campo europeo.......la STORIA italiana è sempre la stessa , MILIARDI investiti in EXPO , in treni superveloci nel centro-nord , e invece al SUD ? Al Sud , gli esseri umani sono destinati a subire destini diversi, a continuare a sopportare le angherie mafiose , di una politica mafiosa e volutamente miope verso i bisogni e i diritti di certi cittadini ,, di una burocrazia corrotta ed inefficiente e pertanto a continuare a morire come topi in disastri assurdi , purtroppo ancora nei giorni a venire , inevitabilmente , poichè , passato il momento delle condoglianze , la politica abbasserà ancora una volta le tende su tutto il resto di degrado e di arretratezza esistente in molte realtà del meridione.
10.000 poliziotti in meno negli ultimi 10 anni. Organici ridotti, scarse esercitazioni, obiettivi sensibili poco protetti. La sicurezza in Italia è ridotta ad un colabrodo. Ma per i rimborsi elettorali ai partiti i soldi si trovano sempre. È così che vogliamo combattere il terrorismo?
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