LA POLITICA ,
OGGI
Si sente dire spesso : “ Anni fa tutto
era diverso . C’erano i veri partiti , ideologicamente diversi gli uni dagli
altri , che vedevano la partecipazione della gente , nelle piazze , nei circoli
, nelle varie sedi politiche , a parlare , discutere , anche e spesso
animatamente, sui simboli , sulle idee , sui progetti , con la passione di una
fede che non temeva ostacoli e che trovava la propria dignità , il valore dei
propri principi sociali e politici anche attraverso la contrapposizione , il
duro confronto. Si vedeva l’esaltazione della folla verso mitiche personalità ,
uniche , di leaders irripetibili , per fascino e carisma , ma soprattutto per
capacità di infondere e dar prova di fiducia.
Oggi : I partiti si sono disgregati . Si
formano e mutano continuamente veste , simboli , denominazione , aggregazioni
più o meno improvvisate di personaggi culturalmente mediocri , parolai e
contraddittori nei fatti , interessati a formare raffazzonati gruppi politici ,
in una corsa disordinata , senza regole , anzi spesso scorretta , con
l’esclusivo obiettivo di acquisire potere , di raggiungere posizioni e posti
istituzionali rilevanti , specie in quegli enti pubblici che offrano le
occasioni migliori per intrecciare , spesso in modo subdolo , affari , di tipo
economico e finanziario , speculazioni e finalità di lucro a livello personale
e familiare. Taluni affermano che ciò è dovuto anche ad un cambiamento della
società civile , ad un cambiamento di mentalità , di costumi e di visione della
stessa morale . Ma questo , anche se in parte è vero , non giustifica la politica di oggi e tutti coloro che la sostengono
perché trovano in essa una qualche convenienza o interesse
personale .
Un teatro disgustoso e deprimente , in
cui i politici attori recitano più che altro per se stessi , davanti ad un
pubblico sempre più rado , faziosamente interessato , oppure indifferente , apatico ; attori , però , che
purtroppo tengono nelle loro mani le redini del potere e di decidere sulle
sorti della vita sociale delle persone , messe sempre più a rischio a causa di
comportamenti ed atti disonesti , perpetrati da individui senza scrupoli ,
sulla gestione delle risorse pubbliche. Una situazione davvero drammatica , che
non vede altra soluzione se non attraverso un intervento
popolare , eseguito massicciamente , per
riportare la possibilità delle scelte politiche nel potere sovrano del popolo ,
allo scopo di riuscire a porre fine ad un sistema che è degenerato sotto il
profilo sociale e anche etico e morale e
che se perdurante , può cagionare ancora più danni alla vita sociale del Paese.
In questo caso , dobbiamo dire , non come gli
inglesi : God save the queen ( Dio salvi la regina ) , bensì : Dio salvi gli onesti .
LA RICCHEZZA E L’
EQUITA’ FISCALE
La ricchezza di un
Paese è un obiettivo che deve essere sempre perseguito in ogni progetto politico ed economico . Ma
essa diventa un fattore negativo se
nell’ambito della società si manifesta
un accumulo di essa nella disponibilità di una minoranza di persone , mentre si accentuano e si diffondo situazioni di povertà , anche assoluta , nell’ambito
della stessa comunità sociale . Allora , la Politica , attraverso i suoi
organi istituzionali , Parlamento e
Governo , ha il dovere di intervenire in modo strutturale al fine di
porre rimedi a una tale drammatica distorsione , prima che essa possa
dar luogo a sollevazioni popolari anche gravi contro la politica stessa e contro coloro che
nella gestione delle risorse pubbliche hanno
responsabilità . E’ previsto nella
nostra Costituzione , art. 53 , che : “ Tutti sono tenuti a concorrere alle
spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva . Il sistema tributario è informato a criteri
di progressività “.Sulla base e in osservanza di quanto è prescritto nella
Costituzione , gli Organi Politici e istituzionali hanno il dovere e il potere di trovare
soluzioni a tale drammatico
problema attraverso una vera e propria
Riforma strutturale del “Sistema fiscale
“ , con adeguamenti volti a riformulare
in aumento le aliquote fiscali , nei loro valori percentuali , nei confronti di
coloro che , sulla base degli accertamenti prescritti
dalla legge , vengono riscontrati
di
avere redditi e rendite di capitali più elevati
e quindi maggiore capacità
contributiva e conseguentemente poter ricavare maggiori introiti tributari ed aumenti del gettito fiscale , utili al fine di
realizzare una più equa redistribuzione della ricchezza nazionale a favore delle classi sociali più deboli , consentendo ad esse
di percepire , quanto meno , di
un reddito minimo individuale , per ogni
cittadino che risulti essere senza alcun
reddito e di poter usufruire di
esenzioni oppure di
opportuni importanti sgravi
e detrazioni fiscali
riguardo a spese
sostenute per beni essenziali
da famiglie a basso reddito.
A questo punto , si
tratta solo di “ volontà politica “ , da
parte del Governo , cioè nel
volere o meno intervenire fiscalmente nei confronti di classi sociali privilegiate , nei confronti
di società economiche aventi elevate posizioni nei mercati finanziari , nei confronti di quanti
risultano godere di un tenore di vita
lussuoso ; tutti interventi che gli Organi preposti dello Stato possono
ben realizzare ed anche
efficacemente usando i mezzi e gli strumenti di indagine
più avanzati tecnologicamente ,
attraverso tutte le possibili interconnessioni con
altri apparati pubblici
e fiscali anche internazionali ed
altresì attraverso norme legislative che prevedano pene più severe , anche
penali restrittive della libertà personale nei confronti
dei grandi evasori
fiscali .
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