venerdì 24 marzo 2017

IL PROBLEMA DEGLI IMMIGRATI E INTEGRAZIONE E TERRORISMO

                 
IL  PROBLEMA  DEGLI  IMMIGRATI     E
  INTEGRAZIONE   E  TERRORISMO

E’ solo fantapolitica o pura demagogia far credere di poter fermare , attraverso il respingimento o il rimpatrio forzoso  oppure attraverso le vie diplomatiche o fantomatici  inteventi dell’ O.N.U.  , il drammatico fenomeno della continua migrazione  di migliaia e migliaia di esseri umani, dai vari Paesi del Continente Africano e da quelli del Medio Oriente, stravolti da confitti sanguinari inarrestabili e dove prevalgono enormi interessi politici-economici speculativi da parte di potenze internazionali , che certamente non sono interessate  a ristabilirvi la pace  ?
Per evitare  che continuino incontrollati gli imbarchi abusivi e si moltiplichino  i tragici episodi di morti annegati nelle acque dei nostri mari,  è assolutamente indispensabile che le forze navali di tutti i Paesi europei abbiano la possibilità di effettuare assidui controlli  e quindi  di pronto intervento quanto più in prossimità di quelle coste da cui partono  o potrebbero partire i barconi ;
Inoltre, è necessario che l’accoglienza nei confronti di tutti questi poveri e disgraziati esseri umani sia curata , con  intelligenza organizzativa  e con senso umanitario non  soltanto da parte di quel Paese che si trovi nel frangente di riceverli ;  cioè , attraverso un’organizzazione amministrativa che provveda ad ogni indispensabile , basilare fabbisogno logistico ed alla identificazione  e registrazione dei dati personali di tutti i profughi ;
Ma  è  indispensabile che  tutti i  Paesi  della Unione Europea si prendano carico con urgenza della gravità del fenomeno migratorio, assumendo le dovute responsabilità politiche , economiche e amministrative , attraverso provvedimenti operativi , interventi che garantiscano misure di trasparenza ed equità  riguardo all’integrazione dei profughi nei diversi Paesi della stessa Unione Europea; 
Il  decidere di non accogliere  più migranti profughi , impedendo a loro fisicamente  di  entrare  nel territorio di  questo  o  di  quel  Paese, e  contestualmente  non  riuscire  a  fermare  il  processo  migratorio  da quei territori dove  persistono  gravi  situazioni  di conflitti  armati  o di  fame , miseria , carestia ,  tale  situazione determinerà  inevitabilmente  un  pericolosissimo  aggravamento  del  fenomeno  stesso ;  nel  senso  che  nessuno  potrà  riuscire  a  fermare  gli  inarrestabili  tentativi  di fuga di  migliaia e  migliaia di persone e che  un  prossimo  domani  diverranno  milioni  e  ciò  certamente  creerà condizioni di  contrasti  sociali  assai  gravi ed  esplosivi , con conseguenze negative  a  livello politico  e  di  rischio  per  la  stessa  pace e stabilità democratica nell’ambito  dei Paesi della Unione Europea.     
Ogni  ulteriore  atteggiamento  “ attendista “   degli  eventi   da  parte  di  quegli  Organi  politici  che , invece ,  hanno  il  dovere  di  intervenire  tempestivamente  e  decisamente  sul  gravissimo  problema ,  va  pubblicamente  e  costantemente denunciato e  condannato  da  tutti quei  cittadini  che  si  sono  resi  perfettamente  consapevoli  della  pericolosità  del  fenomeno , cercando  di  far  aprire  gli  occhi  e  le  coscienze  a  quanti  politici e amministratori  pubblici  che  invece sottovalutano , colpevolmente , la situazione.  
Ogni  essere umano ,di qualsiasi razza appartenga, è una preziosa risorsa per la vita sociale di una comunità ;  in ogni città o paese . piccolo o grande che sia , non mancano mai le necessità di interventi di lavoro , di pulizia , di manutenzione , di ristrutturazione  e rifacimento  per opere  pubbliche o private , strutturali  e zonali , territoriali , nonché di servizi nel terziario.
 Sarebbe  sbagliato ed anche rischioso non tenere nel giusto conto , riguardo al fenomeno della emigrazione e quindi integrazione ,  l’importanza  del mantenimento e del bisogno delle rispettive  identità , degli usi , delle credenze religiose , delle tradizioni  sia delle popolazioni immigrate ,sia di quelle ospitanti. Sarebbe errato  pretendere  , invece , l’abbandono degli stessi  usi e costumi e tradizioni come condizione per ottenere  accoglimento da parte della comunità ospitante .  Così come sarebbe ugualmente sbagliato e rischioso il voler realizzare una integrazione di queste popolazioni  senza pretendere da parte delle stesse il rispetto degli usi e costumi vigenti nei luoghi in cui vengono ospitati . L’integrazione  è un fenomeno di rapporti sociali,  necessariamente  graduale sotto l’aspetto dell’inserimento nel contesto sociale e civile , ma che deve partire innanzi tutto dal rispetto e dalla osservanza  da parte di tutti  delle leggi in vigore nel Paese  ospitante ,  e  che si può ben realizzare solo  attraverso un graduale e progressivo adeguamento degli immigrati alla vita sociale , quella della per loro nuova  comunità ,  come anche  attraverso uno spirito di adattamento della presenza degli immigrati stessi da parte dei cittadini residenti. Un processo e un fenomeno certamente non facile da attuarsi , ma verso il quale è il tempo il fattore determinante.

                                          INTEGRAZIONE  E  TERRORISMO
Ragioniamo  insieme , ……i terroristi islamici  sono individui votati  alla morte  . Essi  compiono atti di estrema violenza , capaci di  annientare con un sol gesto decine e decine di vite umane ; immolando la propria vita in nome di Allah . 
 Essi sono pervasi di un fanatismo religioso , ma anche politico e  culturale  ?  Sicuramente sì , essi sono spinti da una “ fede “ , che li rende , al contempo , eroi di un idealismo culturale e religioso ,  ma anche strumenti di  un potere politico.  
Per la cultura occidentale  essi altro non sono che criminali ;  tutto ciò che essi compiono fa parte del  “crimine “ , perché atti criminosi sono quelli che sono compiuti  a partire dalla preparazione di attentati  , sino  alla esecuzione degli stessi  , provocando morti  e stragi di altri individui
. Ma  vi  è  un aspetto  di estrema importanza che deve essere posto in  evidenza , attraverso una domanda : 
 Tutti questi atti violenti  vengono commessi  in una situazione di pace oppure di guerra ?
Non si può nascondere che si tratta di una vera e propria guerra in atto , a livello globale , anche se diversa nelle modalità dalle guerre del passato. Una guerra in cui non vi sono forze armate contrapposte , organizzate , pronte a scontrarsi ,  ma due  “mondi “ , due  “civiltà “  due “ religioni” , che si differenziano ,   da una parte l’Occidente , dall’altra l’Oriente ; popolazioni e paesi di milioni e milioni di persone , che si sono formate nei secoli attraverso culture , esperienze , storie , religioni , usi e costumi sociali  che si rivelano radicalmente diversi  , gli uni dagli altri .
Con ciò si deve necessariamente affermare che sia incompatibile la convivenza fra questi due
mondi ?
No , non è così . La convivenza potrebbe realizzarsi , ma soltanto a condizione che ciascuno dei due mondi  sia messo in condizione di poter praticare in modo autonomo e senza interferenze disturbatrici le proprie rispettive regole di vita sociale e religiosa. Esempi positivi  ve ne sono stati  molti nel passato ..
Questo può benissimo accadere in periodi di convivenza pacifica e fra persone che non estremizzino i rapporti sociali .Ma  attualmente la realtà è ben diversa . In periodi come quelli attuali , nei quali si stanno verificando in interi Paesi del Medio Oriente  e nel Continente Africano , conflitti armati , estremamente cruenti  e violenti , volti all’impossessamento di risorse petrolifere e di gas  , da parte di potenze rappresentate da Paesi sia occidentali sia orientali  e  quindi ,  conflitti a livello globale , mondiale.
In sostanza , gli episodi  bellici degli ultimi anni , dalla fine della seconda guerra mondiale ad oggi ,  che hanno visto la caduta dei regimi dittatoriali , in Iraq  con Saddam Hussein , in Afganistan con Bin Laden  e in Libia con Gheddafi ,  sono stati  provocati in tutti questi  casi da interventi di paesi occidentali , interessati al controllo e allo sfruttamento delle locali risorse energetiche . Questi accadimenti  hanno risvegliato nelle rispettive popolazioni  di origine musulmana antiche e mai sopite ambizioni di potere  e conseguentemente anche accentuato contrasti tribali e religiosi , specialmente fra Sunniti e Sciiti , che si sono estesi enormemente  interessando  quasi tutte le aree dei paesi medio-orientali  e anche africani  e il nascere di movimenti insurrezionalisti islamici , sviluppatisi  adesso , in un vero e effettivo impero del “ Califfato “, estremamente rigido e cruento . Il progetto  del Califfato è di natura politico-militare  ed è  volto a stabilire il predominio assoluto dell’Islam non solo sul mondo medio-orientale , ma anche sul continente africano. Ciò si sta realizzando attraverso azioni  cruente , attentati ,  atti terroristici  nei territori di Paesi europei , posti in essere da gruppi islamici estremisti ,   già da tempo  lì residenti , organizzati e diretti dal Califfato , finalizzati  a  indurre i governi dei suddetti Paesi alla resa , ad abbandonare ogni intenzione di intervenire nelle aree di loro interesse .
Man mano si sta assistendo  ad un progressivo , inarrestabile processo  di destabilizzazione a livello globale , in cui sono messi in discussione e  da ridisegnare  i vecchi confini territoriali , già determinati da accordi internazionali nel dopo guerra , sia in Medio Oriente , sia in Africa ; come anche le influenze   e gli interessi dei Paesi  ex colonialisti .
In tale contesto di conflittualità  generale , si rivela  in tutta la sua drammaticità  e anche tragicità , il fenomeno delle migrazioni di massa , di popolazioni intere , dalla Siria , da Iraq , da Regioni dell’Africa , che vede   milioni di persone   costrette a subire le sofferenze più atroci , la perdita di vite umane , di familiari , della casa e di tutti i beni , errando come disperati in territori stranieri e ostili ,  appare scontato  che  le  cosiddette “ diversità “  generino  sentimenti di odio , di desiderio di vendetta , di manifestazioni di violenza , anche  estrema , sotto forma di atti terroristici ,  e  che questi atti  siano  perpetrati  proprio  da chi  per anni è vissuto  pacificamente in un  Paese  che lo ha ospitato , ma che è coinvolto attivamente  nel contesto dei conflitti armati.
Per questi motivi , ogni azione  violenta , gli atti terroristici , ed anche interventi di  guerra vanno  tutti e da tutti  decisamente condannati . Vanno perseguiti e condannati duramente tutti coloro che commettono crimini atroci , attentati , omicidi di persone innocenti ; come  è  giusto e doveroso  difendere adeguatamente  la vita e la sicurezza delle persone , dei cittadini di un Paese , che si trovi in pericolo da attacchi , aggressioni provenienti sia dall’interno che dall’esterno.
Per  evitare che episodi  tragici   come quelli sino ad ora accaduti ,  possano degenerare in tragedie umane di proporzioni ancora peggiori , è giusto e doveroso  non smettere mai di invocare la pace ; è doveroso , oltre che un diritto ,da parte di ciascuno di noi ,  impegnarsi nella vita di tutti i giorni  affinchè prevalgano  nella nostra comunità  i  valori  umani , di solidarietà , di pacifica convivenza civile ,  di onestà , e fare in modo che  tali valori non siano sopraffatti , soffocati ,  ma  anzi  che  essi  risultino vittoriosi nella lotta contro  gli interessi  di potere e di arricchimento  perseguiti da coloro che gestiscono le leve di comando.
I  tre cardini sui quali si impernia lo sviluppo di una società umana  , sono costituiti dal “ Pensiero “    dalla  “ Economia “  e dalla “ Religione “ .
  Il  Pensiero, inteso come sviluppo delle idee filosofiche  e delle ideologie politiche e sociali ;  la Economia , intesta come sviluppo dei rapporti sia commerciali , sia monetari fra le parti sociali ;  la Religione ,  intesa come sviluppo del concetto della Divinità e dei principi morali e spirituali.
Il fenomeno della “ Globalizzazione “ , inteso come evento tipicamente moderno ed attuale , viene ad interessare  contestualmente tutti e tre i fattori .  Nei  casi  in  cui la globalizzazione  si manifesta  con  le trasmigrazioni di intere popolazioni da un continente all’altro , da un Paese all’altro , per motivi e necessità contingenti  alla sicurezza sociale e alla sopravvivenza , queste determinano  inevitabilmente il confronto diretto di ideologie diverse , di modi diversi di vivere usi e costumi e tradizioni  e generano il grave problema delle possibili “ integrazioni “. Un problema che si appalesa complesso , inevitabilmente  difficile e effettivamente irrealizzabile in modo completo ,  per le differenti caratteristiche etniche e modalità di convivenza sociale , fra la comunità residente e quella ospitata, e differenze che  si radicalizzano  attraverso la creazione di aree abitative e residenziali  fisicamente  separate  fra le comunità medesime .
 Purtuttavia , vi sono anche molti  casi di integrazione  vera e propria , che si verificano  nel tempo , da singoli individui , da una generazione all’altra , specie in certi ambiti sociali , come nel mondo del lavoro e professionale  oppure nella  politica , nelle istituzioni .
La globalizzazione economica  è un fenomeno  determinato dalle leggi del mercato , che interessano  sia gli scambi di beni e servizi , sia i rapporti finanziari regolati dalle norme fiscali e monetarie. La abolizione dei dazi  ha determinato  il libero scambio delle merci e la unificazione  monetaria  , consentendo  condizioni di stabilizzazione  e difesa della moneta ,  la massima facilitazione dei  rapporti finanziari  e quindi migliori condizioni di competitività fra imprese commerciali e industriali  e conseguentemente più  occasioni  di  effettivo sviluppo  economico e sociale dei paesi interessati .
Vi è però da evidenziare che  la suddetta globalizzazione economica  può realmente determinarsi  come fenomeno positivo e costruttivo  soltanto se nell’ambito dei Paesi interessati siano vigenti  anche norme precise e comuni in ordine alle regole fiscali , ai trasferimenti di capitali , ai controlli sulle gestioni del denaro  da parte degli istituti bancari  e sui  rapporti societari . In caso diverso e negativo , la sola globalizzazione monetaria , senza quella riguardante le norme  fiscali  ,  viene ad essere  causa di situazioni economiche più difficoltose  fra un Paese e l’altro e quindi causa di gravi disuguaglianze  fra ceti sociali e sofferenze delle classi meno abbienti.
Riguardo alla  Religione  , sarebbe un assurdo  parlare di facile o  facilmente  possibile  “ globalizzazione”  fra comunità diverse .  Infatti , questo è un fattore  sociale  estremamente delicato e complesso ; differente e radicato  in ogni particolare  comunità e  motivo  per cui ogni appartenenza religiosa  viene a costituire  fra comunità diverse  l’elemento divisorio per eccellenza , e  giammai  un fattore globalizzante.
Semmai , può sussistere  una convivenza civile fra comunità diverse  soltanto nel pieno ed assoluto rispetto delle rispettive  attività di culto e manifestazioni religiose  , atteso che  queste stesse  non  violino  le leggi  statuali  e di ordine pubblico vigenti nel Paese.
Diventa sempre più allarmante e pericoloso il fenomeno del terrorismo . Esso viene attuato con sempre maggiore frequenza e drammaticità nei Paesi dell’Occidente europeo e Americano    ,attraverso attentati eseguiti con metodi  sempre più difficili da prevenire , in quanto posti in essere da singoli individui , adepti dell’estremismo islamico,  utilizzando la sorpresa, anche con  strumenti e  mezzi di uso comune , ma che diventano letali a causa della violenza esercitata ,  su persone che si trovano in condizioni di non potersi difendere.
Nei  Paesi Europei e Occidentali la propaganda estremista islamica ( internet e carceri ) , utilizza due canali distinti ; da un lato quello della rivendicazione del dominio poltico e reale assoluto del mondo islamico sui territori medio orientali e su quelli africani già  occupati da popolazioni musulmane , ma  che e purtroppo sono divenuti teatri di guerra  per gli interventi armati di Paesi Occidentali e per i conflitti armati fra le fazioni Sciite e sunnite del mondo islamico ;  dall’altro lato quello della pretesa supremazia su qualsiasi altra religione ,  della fede  religiosa musulmana e maomettana , quindi della “ Sharia “ ( sciaria )  come unica e autentica legge applicabile alla vita sociale  umana , prescritta dalla legge del Corano.
In tale quadro , il futuro non potrà che riservare eventi drammatici e tragici di portata sempre maggiore , per tutte le popolazioni del mondo ,  a meno che nel contesto mondiale , politico e istituzionale ( ONU e Potenze mondiali occidentali e orientali ) , non verrà finalmente deciso di interrompere ogni intervento militare sui territori dove sono in atto teatri di guerra , e ristabilire possibili condizioni di pace e per un ritorno ad una normale vita sociale delle popolazioni originarie , lasciando a loro stesse le  autodeterminazioni da  prendere in campo politico e sociale.


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