http://tv.ilfattoquotidiano.it/2015/05/14/dario-fo-regala-al-fatto-monologo-sulla-tirannide-ha-500-anni-sembra-scritto-oggi/371424/ ( Dario Fo ,
monologo sulla tirannide )
I DIRITTI USURPATI
Le esigenze
di approvvigionamento di più e qualificate risorse da sempre hanno indotto gli
Stati a mire espansionistiche che nella maggior parte dei casi sono state
soddisfatte attraverso conflitti armati , il cui esito ha determinato anche forti
modificazioni e nuovi confini
territoriali nel contesto mondiale.
Oggi , dato
che gli strumenti di morte sono divenuti così potenti da far ritenere non più
percorribile , né utile , la via dello
scontro armato diretto fra grandi nazioni ( la qual cosa provocherebbe
certamente una pericolosa totale
escalation letale , irreversibile e incontrollabile ) , pertanto
le sempre maggiori esigenze di approvvigionamento di risorse , in un
crescente aumento della popolazione
mondiale , creano le condizioni per
spostare i teatri di guerra proprio sui
territori in cui sono presenti le fonti di energia più importanti (
Medio-oriente e Africa ) , a tutto svantaggio delle popolazioni locali , che
diventano vittime sacrificali di un “fatale “ destino , che li costringe alla
fuga o alla morte .
Di tali tragedie l’umanità è perfettamente
consapevole , ma essa si comporta come se
nulla possa essere fatto per evitarle , anche perché la vita
sociale ed il progresso tecnologico hanno assunto aspetti evolutivi che non
consentono “ ripensamenti “ da parte di chi detiene il “ potere “ ,
né intenzioni di rinunce ai beni acquisiti da parte delle popolazioni che ne hanno
godimento.
I “
poteri forti “ hanno il controllo del
“sistema “ , anche se appare chiaro che di tali poteri non vi sia una sola vera “ regia “ , anzi
più verosimilmente vi siano più centri di potere , in parti diverse del mondo
e in competizione fra loro , ma il cui comune obiettivo è quello
dell’accaparramento di risorse , di ricchezze e quindi di potere politico e
finanziario sulle popolazioni , sugli Stati , che necessariamente sono
destinati ad uniformarsi ai criteri
speculativi del sistema stesso ed i governi indotti a comprimere le istanze di
rivendicazione dei diritti sociali e democratici , avanzate da movimenti , definiti populisti , che
intendano contrapporsi .
A questo
punto , sorge la domanda se possano
continuare ad esservi le condizioni che effettivamente vedranno realizzarsi il “ progetto “ di
vita futura delle popolazioni , pianificato in modo e in
misura tale che siano solo gruppi minoritari
a detenere le maggiori e spropositate ricchezze ed agi , e dove le masse
popolari debbano accontentarsi di ciò
che a loro rimane , oppure se
potrà sorgere dalle masse popolari una
voglia di reagire ,
un rifiuto verso un tale sistema
disumanizzante , che riduce l’essere umano a mero strumento per fini
speculativi finanziari e di potere.
La risposta
è assai difficile . Allo stato delle
cose , coloro che sono realmente poveri , che soffrono per la fame e per gli
stenti , sono pur a milioni , ma in zone della terra nelle quali non è rimasta traccia , né di
civiltà , né di umanità ( tranne alcuni esempi di ammirevole assistenza umanitaria
). Popolazioni aggredite da eventi
bellici e da violenze , ma per il resto la povertà incombe su talune fasce di
popolazione , peraltro ancora minoritarie
nei confronti dei più , di quelle classi sociali la cui vita sociale , anche se con difficoltà
, riesce a mantenersi sostenibile.
La storia ha
da sempre insegnato che le
rivendicazioni ideologiche e
sociali possono trasformarsi in
rivoluzioni contro il “ sistema “
solo attraverso una rivolta delle masse , spinte da una “ rabbia
viscerale “ , contro l’oppressore di
diritti e di bisogni fondamentali. Ancora oggi , nei Paesi occidentali queste condizioni non appaiono esservi ,
anche se , fortunatamente , stanno
facendosi strada movimenti popolari nel tentativo di riprendere il diritto ad
una sovranità , usurpata . Piuttosto ,
è molto diverso ciò che avviene nel
mondo dei Paesi orientali e africani .
In questi ultimi , le spinte rivoluzionarie sono molto più forti .Esse
si manifestano sia contro gli oppressori
occidentali e contro chi li sostiene ,
ed altresì , contro tutta una civiltà
occidentale ritenuta depravata , corrotta , trasgressiva di principi
morali e religiosi . Un genere di rivoluzione assai pericoloso , e
immanente in quanto è invasivo , in contesti territoriali molto vasti e diversificati anche in occidente
, e che fa da sponda
ad interessi espansionistici
di potenti Paesi Arabi – orientali , islamici, musulmani
, che li appoggiano , li armano .
I SETTE
PECCATI DELLA NUOVA BARBARIE
( Preludio
all’ Apocalisse sociale ? )
1 ) Cinismo , spregiudicatezza , dei potenti che governano i Paesi del mondo .
2 ) Super produzione e
uso indiscriminato e illimitato di mezzi e strumenti di morte .
3 ) Eccidi e stragi orrende di intere popolazioni .
4 ) Sovvertimento di valori morali e spirituali , interessi materiali
e tecnologici sempre più invasivi e disumanizzanti .
5 ) Dominio preponderante e diffuso del potere finanziario .
6) Drammatico
divaricamento fra progressivo accumulo di ricchezze da parte di minoranze e più estese e crescenti condizioni di povertà
di molti.
7 ) Sconvolgimento
dell’eco-sistema naturale da processi industriali speculativi.
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