LA RECESSIONE ECONOMICA
E SOCIALE
La “ recessione economica
“ , che sta
investendo molti Paesi
in tutto il mondo , è un
fenomeno che può derivare da due
generi di motivi :
a ) da un calo di produttività determinato
da condizioni sfavorevoli ad
investimenti in attività di lavoro ;
b ) da un
calo dei consumi , determinato da una diminuzione
della domanda , anche in presenza di una produzione ancora sostenibile.
In entrambi i casi , il
fattore principale che li
determina è quello di natura “ economico-finanziaria “
; per
meglio dire , è la “politica economica “ di
un Governo , che , se non corretta , si rivela come concausa della recessione , congiuntamente
agli effetti prodotti da un sistema , a livello globale , che agisce
nel mondo finanziario , monetario
e azionario , con attività puramente speculative .
Riguardo alla produttività , la
produzione di beni e servizi , il calo
può determinarsi attraverso imposizioni
fiscali molto onerose , carenze di
progettualità , mancanza di regole a tutela della qualità dei prodotti , a garanzia
di una regolare competitività;
Riguardo ai consumi , cioè alla domanda , la causa del calo può
attribuirsi ad una cattiva , iniqua
gestione politica delle risorse economiche ed umane , nonché a
irrigidimenti del sistema bancario nella erogazione dei prestiti nei confronti di imprese e di famiglie ; fattori entrambi che generano deflazione , profondi squilibri fra ceti
sociali e quindi disoccupazione ,
povertà ;
Non può essere vero
che la disoccupazione sia un fenomeno
che derivi solo dalla impossibilità reale
di offerte di lavoro , in quanto che , basta
volerlo vedere , di possibilità di lavoro ve ne sono sempre
e per tutti ; né possono essere avanzate giustificazioni sul fatto che non sono sufficienti le risorse
finanziarie pubbliche , in quanto che , se
i progetti su opere produttive di beni e di servizi
pubblici sono tecnicamente ben strutturati , ad essi
corrispondono sempre riscontri remunerativi
di tipo economico-finanziario , oltre
che dal punto di vista sociale .
Nella vita sociale di
una comunità le esigenze di miglioramento
e di sviluppo non mancano mai ; le iniziative di
lavoro , anche se non riguardanti il settore della grande industria ,
possono essere trovate nel settore del terziario , delle infrastrutture in
opere pubbliche, nella edilizia popolare
e in tante altre utili attività.
Chiaramente , investimenti economici e finanziari che siano tesi a
rendere migliore la qualità della vita sociale
e a creare maggiori e migliori condizioni di sviluppo e di crescita per
un Paese .
CALO DEMOGRAFICO
E MIGRAZIONE
Negli ultimi
anni in Italia si è registrato un sensibile calo demografico ,
un fenomeno allarmante dovuto ad un numero inferiore di nascite rispetto alle
morti , peraltro anch’esse in aumento, nonché
un aumento progressivo di giovani
emigranti in Paesi esteri .
Un sempre maggior numero di cittadini anziani e
vecchi rispetto ai giovani viene a determinare
inevitabilmente un aggravio degli oneri
pubblici di spesa previdenziale , nonché assistenziale , che
non sono compensati da sufficienti introiti
contributivi derivanti da
rapporti di lavoro , in essere e in divenire , appunto a causa delle diminuite
possibilità di impiego nel mondo del lavoro specialmente per le classi giovanili .
La
conseguenza è che andranno sempre più diminuendo quelle risorse economiche che dovrebbero derivare dai contributi
previdenziali versati durante i rapporti di lavoro , ma che diminuendo questi
ultimi , non riusciranno a garantire nel futuro , nei confronti di chi è rimasto , importi pensionistici sufficientemente
adeguati al costo della vita.
In tale contesto , il
fenomeno della migrazione da quei Paesi
che sono in guerra , verso il nostro Paese e in Europa , dovrebbe
costituire per l’Italia non un
problema , bensì una risorsa , sol che venga a determinarsi una vera e
reale politica economica e
sociale , volta anche ad una graduale
integrazione dei migranti sia dal
punto di vista sociale che da quello
produttivo del lavoro , ma soprattutto a trattenere i giovani italiani ,attraverso
offerte di nuove interessanti opportunità , nella ricerca , nel progettare e
realizzare interventi di attività di
lavoro in opere
pubbliche , investendo le opportune risorse finanziarie e agevolando sotto il profilo fiscale ogni
attività che risulti produttiva per le imprese e per la vita sociale.
Il settore
bancario costituisce un ruolo indispensabile , importantissimo , la cinghia
di trasmissione fra l’apparato politico , pubblico-istituzionale , e le attività private e sociali . Soltanto se le finalità del sistema creditizio sono principalmente
rivolte a sostenere
investimenti produttivi di beni e servizi , possono creare un circuito virtuoso fra
sistema finanziario e
attività economiche di sviluppo industriale
, commerciale , sociale .
Infatti , se diversamente gli
obiettivi del sistema bancario si
rivolgono principalmente a quelli di tipo speculativo , finanziario , azionario
, - così come sta accadendo da
diversi anni nella maggior parte del sistema mondiale bancario e di società finanziarie , sono e
saranno inevitabili le conseguenze negative che colpiscono e
mineranno sempre più non solo la stabilità del sistema stesso , ma
anche – purtroppo – determineranno
sempre maggiori e profondi e
pericolosi sconvolgimenti nei contesti
sociali e danni irrimediabili nella economia di imprese e di famiglie.
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