Se vuoi conoscere te stesso
Se vuoi
sapere chi tu sei realmente , veramente , lo puoi sapere attraverso la
conoscenza che avrai di te stesso nelle cose
che ti piacciono di fare e che puoi in qualche modo fare , naturalmente
lecite . Se di esse tu rimani soddisfatto , ciò deve essere per te
sufficiente , senza che tu debba
necessariamente ricevere l’approvazione ,
il giudizio positivo o negativo altrui .
Questo anche se ti viene istintivo cercare di
sapere cosa gli altri pensano e come gli altri giudicano ciò che tu fai .
Infatti , in caso di approvazione o
plauso , ciò indubbiamente contribuisce positivamente per te alla conoscenza delle tue capacità , ma ciò non deve assolutamente costituire una
condizione essenziale , esclusiva .
Se tu sei soddisfatto delle cose che fai , perché a te piacciono di farle , tu
devi continuare e persistere nel farle e anche , se vuoi , di modificarle a tuo piacimento e a tua
discrezione , senza dover ritenere indispensabili , per il proseguimento delle tue opere , le opinioni
altrui , oppure ritenere queste persino ostative , in caso di disapprovazione o di
critica negativa.
Infatti ,
quasi sempre le critiche fortemente negative
discendono da vizi originari , che risiedono proprio nella persona
stessa che tali critiche esprime . Da persone
che soffrono di “ complessi
problemi individuali “ di natura psicologica , caratteriale , derivanti da frustrazioni personali , da
invidia , da cattiveria , e mai da persone che intendono e sanno dare
giudizi obiettivi o sinceramente
costruttivi , e che in certi casi offrono suggerimenti , consigli , piuttosto che lanciare critiche distruttive.
E' del tutto chiaro che il cosiddetto nostro "prossimo
" , gli "altri " , e intendo ciascuno di noi e nessuno escluso ,
non è esente da problemi , chiamiamoli " complessi " che a volte sono assai seri , e che
riguardano la propria personalità e le relazioni della propria vita ,
professione , lavoro , sentimenti , con il nostro rispettivo prossimo .
Problemi il cui peso , però , taluni tendono , e purtroppo
spesso ci riescono , a scaricare su chi gli sta vicino , su chi è più esposto
sotto l'aspetto psicologico e della sensibilità caratteriale , nonché sentimentale
.
Una pratica , questa , assai diffusa fra tantissimi individui
, cosiddetti " esseri umani " , che sarebbero degni solo di essere
calati nel fango del loro egoismo , della loro vigliaccheria , del loro essere
ignobile , e lì rimanervi per il resto dei loro giorni .
Chiaramente , chi rimane "
vittima " di tale "pratica " , soprattutto a cagione del proprio
animo sensibile , si ritrova in situazioni di difficoltà , per uscir fuori dalla "ragnatela " . Ma ciò sino a quando , col tempo e con la
esperienza , ci si rende effettivamente consapevoli della realtà vissuta e
prendendo coscienza della importanza della propria autonomia esistenziale , si
riesce ad assumere in se stesso la necessaria energia che ci consente di " strappare " la tela di
ragno e ritornare ad essere liberi di muoversi , a dare sfogo a tutte le
proprie potenzialità , guardando solo di raggiungere il proprio fine , senza
curarsi di ciò che " gli altri " pensano o dicono .
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