IL DESTINO DELLE ANIME
Dopo la morte , ogni maschera dal volto di ciascun essere umano cadrà inesorabilmente al cospetto di Dio , unico per tutti , che giudicherà la sua anima , tenendo in egual conto ogni razza e ogni religione , però sulla base di tutto ciò che dall’essere umano stesso è stato commesso , nel bene e nel male , durante la sua vita terrena in piena coscienza , volontà , buona fede e libertà di decisione, e conseguentemente Egli stabilirà per essa la condizione di premio , oppure di penitenza oppure di pena eterna .
I credenti in Dio , di ciò sono coscienti , ma spesso
lo dimenticano.
I non credenti ,
intendono ignorarlo .
Tutti , dovranno renderne conto.
EDONISMO
SOCIALE E RELIGIONE
La “
religione “ ( dal latino re-eligere = scegliere ) , consiste
nell’avere una fede verso una divinità . Di
religioni nel mondo ne sono
esistite e ne esistono molte , diverse l’una dall’altra , a seconda dei costumi
, delle tradizioni , delle origini delle varie credenze dei popoli. Nella
storia religiosa dell’umanità vi è stata , nel tempo , una evoluzione , che ha visto il passaggio dal politeismo ( egizio, greco , latino ) al monoteismo
(cristiano e maomettano ) , ma è
avvenuta una evoluzione anche dal punto
di vista ideologico e spirituale , nel momento in cui si è verificata una
comunione di valori spirituali , quali la fede in un solo dio , l’amore e la
fratellanza fra i credenti nella stessa fede religiosa .
Purtroppo appartengono alla storia sia passata , sia recente , aspetti negativi , determinati dalle diversità di fedi religiose , che hanno
generato aperte conflittualità , guerre
, atrocità , violenze , fra popolazioni , spesso fomentate da interessi
materiali , che poco o nulla avevano di spiritualità. Ciò è accaduto nel mondo
cristiano , come in quello musulmano ,
nei quali la fede e gli interessi di
potere si sono drammaticamente mescolati.
Allora , ci si chiede : “
Qual è la vera e autentica , pura religione ? “
La vera , autentica “
Religione “ sta nella fede in una
Divinità , unica e assoluta per tutti gli esseri umani, sta nell’Amore ,
nella pace e fratellanza fra tutti gli esseri umani . Non vi può essere vera ,
autentica , pura religione , se in essa trovano posto anche la conflittualità , la discriminazione
religiosa o razziale , l’odio , la
violenza .
Onde evitare che si ripetano
atti e fatti conflittuali , di discriminazione , di odio e di violenza , è in modo assoluto indispensabile che alla base di una religione
, della stessa vita sociale di una comunità , il fine delle azioni e dei
rapporti interpersonali debba essere l’amore , fondamentalmente l’amore fra tutti gli esseri
umani.
Per quanto attiene all’ “ Edonismo “ esso deriva al francese hédonisme,
che risale al greco hēdone, il piacere. Una dottrina
filosofica che considera fine ultimo dell'uomo il conseguimento del “
piacere “ bene massimo, a cui si
contrappone come male il dolore.
La filosofia dell'edonismo sostiene il principio secondo
il quale “ è assurdo sacrificare il piacere a dottrine che assolutizzano il
trascendente ( religioni) posponendo ad esso le esperienze godibili della vita”
. Da questo punto di vista , il
cosiddetto “edonismo sociale “ potrebbe essere solo la ricerca del piacere , attraverso il
godimento di beni fisici, attraverso
l’eros , i beni materiali , il denaro , la ricchezza , il potere .
Ma il vero “ piacere “ ha senso solo se esiste all’interno di
un’azione o di un rapporto interpersonale che sia sottolineato dalla dimensione
dell’amore. Infatti il bisogno fondamentale di ogni persona non è quello di
godere , ma quello di amare ed essere
amata. Il cuore umano è un abisso insondabile che ha bisogno di amore e solo
l’amore può colmarlo.
In effetti , l’edonismo sociale dovrebbe
essere inteso e vissuto come il piacere
di vivere e condividere con altri , non solo i piaceri materiali , ludici , ma anche quelli di natura spirituale , etica e morale , nel segno di una comunanza caratterizzata da
valori sociali nei quali il condiviso interesse e anche piacere e fine
debba essere quello del soddisfacimento del
bene comune, attraverso l’altruismo , la
solidarietà, il rispetto reciproco, il
rifiuto della violenza.
Mentre , l’edonismo in se è, in
realtà, profondamente legato all’egoismo. Infatti se il bene morale di
un’azione consiste nel piacere, allora quando capiteranno le inevitabili
difficoltà nell’amicizia o nel rapporto di coppia, tutto svanirà e ogni legame
sarà inesorabilmente spezzato perché alla sua base non c’è più il piacere. Ma
un rapporto basato sul piacere non può durare a lungo e, di conseguenza, non
può essere approfondito.
Il filosofo greco, Aristotele, affermava che
la vera amicizia non deve essere fondata sull’utile o sull’egoismo ma sulla
virtù. Aristotele è vissuto prima di Cristo ma riesce a dare una lezione
importante alla nostra società dove l’edonismo troppo spesso soffoca le sue
radici cristiane.
Al di là dell’edonismo filosofico, la storia
della cultura occidentale è segnata da un edonismo
pratico. L'edonismo pratico è vissuto concretamente da molti
individui che ritengono cosa saggia consumare la vita il più piacevolmente
possibile e dalle stesse masse popolari che trovarono sfogo alle repressioni
subite nel vita lavorativa famigliare e sociale attraverso le “feste” (l'
ideologia del party ) , le “ferie” , i “carnevali” e analoghi spazi di libertà
edonistica collettiva.
Il termine
“festa” deriva dal latino dies festus, indicante la gioia pubblica,
la baldoria, la licenza di abbandonarsi ai piaceri derogando alle norme
oppressive, all’obbligo del lavoro, alla depressione per motivi di crisi
economica e disoccupazione . A ciò aiutano gli “spettacoli” e gli “sport”
che concorrono a mantenere viva la
sopportabilità della struttura sociale e il mai negato desiderio di “vivere
bene”.
Quella
attuale, nei paesi occidentali, è certamente un’epoca di piacere organico,
un piacere cioè che invade ogni angolo dell’esperienza umana, attenuandone gli
aspetti dolorosi e arricchendone quelli ludici, che investe il tempo libero e
tutte le sensazioni fondamentali della vita operativa. Un piacere aiutato in
modo determinante dalle scienze e dalle tecnologie che offrono strumenti sempre
nuovi per migliorare la vita e imprimerle un carattere il più possibile
piacevole. Produzione edonista e pubblicità invasiva e subliminale
sostengono il consumismo.
Il sesso ,
che simbolicamente è il richiamo assoluto del piacere immediato , non-differito,
pervade moltissime manifestazioni della vita sociale (il cinema, il teatro, la
fotografia, le pubblicità, il turismo, la letteratura, ecc.) ed è considerato
un ingrediente “normale” di ogni proposta commerciale e di sviluppo
esistenziale.
L'etica edonistica
è
essenzialmente negativa , negazionista : ha il torto fondamentale di
misconoscere i valori più alti della vita umana che rappresentano la base
insostituibile di una morale oggettiva.
La riduzione
del bene etico al
" piacere " è in opposizione con le esigenze costitutive
dell'essere umano : la legge , la norma morale naturale di ogni uomo è
quella di mettere prima dell'utile ( utilitarismo ) e del godimento immediato (
edonismo ) , la realizzazione del bene integrale
della persona , che riguarda cioè
tutte le sue dimensioni costitutive, non ultima quella
religiosa , e che è la culla della felicità , espressione dell'ordine
etico assoluto.
Il piacere e l'utile,
non vengono rinnegati dall’etica cristiana ; essi
, intesi nel loro senso più comprensivo , rappresentano un elemento concomitante
e conseguente l'azione morale, ma non ne
costituiscono il fine nè l'essenza ; se invece così fossero
intesi , sarebbero la negazione della moralità stessa . L'edonismo infatti ,
con la sua sostanziale negazione dei valori di onestà, obbligazione, legge,
virtù, rende impossibile ogni norma oggettivamente valida del bene e del
male, risolvendosi così in negazione della stessa moralità. Lo stesso può
dirsi dell'utilitarismo.
Con l'edonismo e l'utilitarismo, ideologie che dovrebbero
sostenere il consumismo, l'etica viene
ridotta a calcolo egoista o a semplice contrattazione ( etica
contrattualista ) dove sparisce il bene comune e il bene integrale
della persona e tutto è giudicato e accolto secondo l'immediato tornaconto e dove anche le più nobili azioni
imposte dal dovere, o suggerite da una volontà di bene e di perfezione,
perdono, in quanto tali, ogni loro significato e valore.
In questo processo sociale ,
assistiamo al fenomeno della “ Globalizzazione “ , divenuto
ai tempi attuali , un vero e proprio fenomeno epocale , sia dal punto di vista
dei rapporti di tipo commerciale , economico e
finanziario , sia dal punto di vista emigratorio di intere popolazioni ,
da un Paese , da una regione , da uno Stato all’altro, a causa di conseguenze
drammatiche e tragiche , determinate da guerre e conflitti armati , ma anche da condizioni insostenibili
umanamente per fame e malattie, carestie , povertà assolute di milioni di
persone.
La nuova
Globalizzazione in economia significa :
- mercato
globale ;
- confronto globale, su tutto: dalle merci agli usi, al lavoro, alla cultura, ai modelli di Stato.
- competizione globale che coinvolge gli Stati, le imprese, il lavoro: un'impresa deve competere con le corrispondenti del proprio settore in tutto il mondo;
- geo-economia cioè economia senza confini;
- interdipendenza accentuata tra i sistemi economici;
- elevata disponibilità di prodotti a prezzi competitivi, provenienti da tutto il mondo;
- il consumatore al centro del sistema aziendale;
- confronto globale, su tutto: dalle merci agli usi, al lavoro, alla cultura, ai modelli di Stato.
- competizione globale che coinvolge gli Stati, le imprese, il lavoro: un'impresa deve competere con le corrispondenti del proprio settore in tutto il mondo;
- geo-economia cioè economia senza confini;
- interdipendenza accentuata tra i sistemi economici;
- elevata disponibilità di prodotti a prezzi competitivi, provenienti da tutto il mondo;
- il consumatore al centro del sistema aziendale;
La nuova
Globalizzazione , in politica significa:
1 - sostenere l'edonismo di massa
2 - sostenere il consumismo di massa
2- sostenere un neoliberismo economico e finanziario
3 - sostenere uno sviluppo economico permanente , una crescita continua del PIL che dia sempre più ricchezze da distribuire e godere.
1 - sostenere l'edonismo di massa
2 - sostenere il consumismo di massa
2- sostenere un neoliberismo economico e finanziario
3 - sostenere uno sviluppo economico permanente , una crescita continua del PIL che dia sempre più ricchezze da distribuire e godere.
Ma , riguardo alla crescita
economica e alla ricchezza , ciò che avviene assume aspetti allarmanti dal
punto di vista sociale , poiché si assiste ad un progressivo , crescente
dominio e di quantità di ricchezze nelle mani di minoranze , di gruppi
finanziari e di persone , in caste o famiglie , che detengono enormi capitali e
controllano la gestione di enormi fonti di ricchezza e risorse energetiche.
C’è qualcuno
( Nuovo Ordine Mondiale ) che sta progettando un
sistema rigido e inattaccabile per governare lo sviluppo del mondo. Organismi
internazionali dall’indiscutibile autorità (Organizzazione Mondiale della
Sanità, Banca Mondiale, Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione, UNICEF e
altri) hanno messo a punto un nuovo paradigma che misura il valore delle
persone in anni di aspettativa di vita, invalidità, morbilità al fine di
valutare le priorità e mettere in atto, oppure no, i piani di aiuto in tutto il
mondo. Applicando questi "nuovi criteri" si scopre che tutto diventa
una questione di costo-rischio-beneficio. Perciò, chi è povero e malato
riceverà meno aiuti; chi è ricco e sano avrà una maggiore aspettativa di vita e
riceverà maggiori cure.
"La globalizzazione non è questione di mercato. E' questione di potere
e controllo. E' il rimodellamento del mondo in uno senza confini regolato da
una dittatura delle banche centrali più potenti del mondo, delle banche
commerciali e delle aziende multinazionali. E' un tentativo di cancellare un
secolo di progresso sociale e di modificare la ripartizione del reddito da
ingiusto a inumano."
Riportiamo alcune opinioni sulla Globalizzazione , da parte di
prestigiose personalità , sia religiose , sia laiche :
"Le prospettive di integrazione dei nostri paesi nell'economia globale sono estremamente deboli. Nel frattempo, le industrie che abbiamo saranno condizionate dai prodotti importati che spingono le nostre aziende fuori commercio. Stiamo assistendo a un processo di deindustrializzazione dei nostri paesi."
- Benjamin Mkapa, presidente della Tanzania, parlando alla nona sessione dell'UNCTAD, nel 1996
"La
globalizzazione sta distruggendo milioni di vite. Per noi l'unica alternativa è
combattere per la nostra sopravvivenza."
- Sarath Fernando, Movimento nazionale per la terra e la riforma agricola dello Sri Lanka
- Sarath Fernando, Movimento nazionale per la terra e la riforma agricola dello Sri Lanka
"I
giganti delle comunicazioni - i grandi mostri dell'industria della televisione,
i satelliti per le telecomunicazioni, riviste e giornali - sembrano determinati
a presentare un mondo virtuale, creato a immagine di quello che il processo di
globalizzazione richiede."
- Subcomandante Marcos, portavoce del movimento Zapatista
- Subcomandante Marcos, portavoce del movimento Zapatista
"Il
rapido avanzare verso la globalizzazione dei sistemi economici e finanziari
mostra la necessità urgente di stabilire di chi è la responsabilità di
garantire il bene comune mondiale e l'esercizio dei diritti economici e
sociali. Il libero mercato da sè non può fare questo, perché in effetti ci sono
molti bisogni umani che non hanno posto nel mercato."
- ( Giovanni Paolo II nel messaggio per la Giornata della Pace, 1° gennaio 1999 )
- ( Giovanni Paolo II nel messaggio per la Giornata della Pace, 1° gennaio 1999 )
( Da un discorso del Papa Giovanni Paolo II
il Giovedì, 17 maggio
2001 ) “ I processi
economici odierni, in effetti, si stanno sempre più orientando verso un sistema
che, dalla maggior parte degli osservatori, viene definito con il termine di
‘globalizzazione’. Non vi è dubbio che si tratti di un fenomeno che consente
grandi possibilità di crescita e di produzione di ricchezza. Ma è pure da molti
ammesso che esso non assicura di per sé l'equa distribuzione dei beni tra i
cittadini dei vari Paesi. In realtà, la ricchezza prodotta rimane spesso
concentrata in poche mani, con la conseguenza dell'ulteriore perdita di
sovranità degli Stati nazionali, già abbastanza deboli nelle aree in via di
sviluppo, e dello sbocco in un sistema mondiale governato da pochi centri in
mano di privati. Il libero mercato è, certo, un tratto inequivocabile della
nostra epoca. Esistono, tuttavia, bisogni umani imprescindibili, che non
possono essere lasciati in balia di questa prospettiva con il rischio di essere
fagocitati.
La
dottrina della Chiesa insegna che la crescita economica dev'essere integrata da
altri valori, così da diventare crescita qualitativa; quindi equa, stabile,
rispettosa delle individualità culturali e sociali, come pure ecologicamente
sostenibile. Essa non può essere separata da un investimento fatto anche sulle
persone, sulle capacità creative ed innovative dell'individuo, basilare risorsa
di qualsiasi società.
La
globalizzazione, a ben guardare, è un fenomeno intrinsecamente ambivalente, a
metà strada tra un bene potenziale per l'umanità ed un danno sociale di non
lievi conseguenze. Per orientarne in senso positivo lo sviluppo sarà necessario
impegnarsi a fondo per una ‘globalizzazione della solidarietà’, da costruire
attraverso una nuova cultura, nuove regole, nuove istituzioni a livello
nazionale ed internazionale. Occorrerà, in particolare, che si intensifichi la
collaborazione tra politica ed economia, per varare progetti specifici a tutela
di chi potrebbe rimanere vittima di processi di globalizzazione a scala
planetaria. Penso, ad esempio, a strumenti che possano alleviare il pesante
fardello del debito estero dei Paesi in via di sviluppo, o a legislazioni che
proteggano l'infanzia dallo sfruttamento che si ha nel prematuro avviamento dei
bambini al lavoro.
Papa G.
Paolo II invia un messaggio etico ai grandi del mondo riuniti a Genova
nel Vertice Internazionale 2001 detto "G8"
« Coloro che
amministrano il bene comune ,i governanti, si adoperino affinchè nel mondo si
stabiliscano, regnino, la giustizia, la solidarietà e la pace attraverso un
atteggiamento nuovo nei confronti dei paesi poveri.
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