ONESTA’ , LEGALITA’ ,
GIUSTIZIA
In
Italia , il buon esempio
dovrebbe venire dall’alto ,
ma
così non è ; anzi
viene dimostrato il
contrario ; il rispetto dei
valori di onestà , legalità e di giustizia , dovrebbe essere provato nei fatti ,
ma così non è , da coloro
che ricoprono cariche
politico-istituzionali , che sono
responsabili della gestione
politica, economica e sociale del Paese
e dai quali
discendono le decisioni
legislative più idonee ed
efficaci per contrastare e combattere il fenomeno della criminalità , specialmente quella
organizzata , la corruzione e la
evasione in campo fiscale .
Mali ,
questi , ormai talmente diffusi ,
anche in
posizioni apicali e
nel territorio , nei più
diversi comportamenti relazionali
sia in campo politico che in campo socio-economico , che hanno
colpito e continuano
a ferire in misura
assai grave e
allarmante , spesso e progressivamente in
modo letale, le residue attività
di una economia
sana e produttiva
di questo nostro Paese , peraltro già in difficoltà
a causa di
fattori critici di natura
globale.
Della gravità di
tutto ciò dovrebbero
prendere coscienza tutti
i cittadini italiani , pretendendo , in
maniera forte e plateale ,
di poter
usare urgentemente , in modo
pieno e libero , i propri
diritti costituzionali in
ordine alle legittime
scelte politiche ,
necessarie e indispensabili onde
evitare in tempo conseguenze
drammatiche e irrimediabili
, sul futuro e per la stabilità
del sistema democratico,
sul mantenimento dei diritti fondamentali
di libertà e di sicurezza
sociale.
. “ IL
GIUSTIZIALISMO “
"
Giustizialismo " è il termine
usato , in Italia , da chi teme la giustizia , perchè egli sa di essere in torto o perchè ha il “carbone bagnato “; egli fa finta
di non sapere , oppure è proprio ignorante , per il fatto che è proprio la
nostra giustizia , quella italiana , quella che , rispetto ad altre
giurisdizioni di altri Paesi , offre più garanzie di salvaguardia di diritti di
difesa per il cittadino , con almeno tre gradi di giudizio , prima della
decisione definitiva .
Inoltre
, l'ipocrita fa finta di non sapere o l'ignorante non sa , che i giudici devono
applicare scrupolosamente proprio quelle leggi che i rappresentanti politici
dei cittadini hanno approvato e che sono vigenti e applicabili in quanto sono
nel rispetto dei principi e norme previste nella nostra Costituzione !
Se un
giudice sbaglia nel condannare oppure nell'assolvere , vi è la possibilità che
altri giudici rettifichino l'errore , prima che la sentenza diventi definitiva.
.
Il nostro
sistema democratico offre , tranne taluni casi previsti dalla legge , la più
ampia possibile trasparenza dei processi e quindi la pubblicità degli atti processuali
e prevede che ogni violazione di diritti soggettivi (
privacy ) possa essere perseguita secondo le norme vigenti attraverso
azione legale proposta da ogni cittadino offeso.
Comunque , una
legge può essere sempre modificata da
un'altra legge che contenga norme più
idonee a garantire la tutela della Privacy , ma tali norme dovrebbero pur sempre essere in aderenza ai principi costituzionali e non costituire impedimento
allo svolgimento delle indagini giudiziarie per l’accertamento della verità
processuale , né di essere di ostacolo al principio generale di pubblicità
degli atti processuali, esclusi i casi di necessaria secretazione degli stessi.
Pertanto
, deve essere respinto decisamente ogni
tentativo denigratorio , contro la magistratura e il sistema giudiziario,
pretestuosamente avanzato per illeciti scopi e interessi personali o di clan , come
anche devono essere respinti i tentativi
volti al fine di porre dei limiti o degli ostacoli allo svolgimento ed
efficacia delle indagini ( ad esempio con limitazioni alle
intercettazioni ) e al regolare svolgimento dei processi ( attraverso i termini di
prescrizione ), per impedire il completo accertamento della
verità e colpire la stessa pretesa di giustizia del nostro Ordinamento Giuridico
, democratico costituzionale.
Riguardo
alla eccessiva lunghezza dei tempi processuali ,
addebitata al sistema giudiziario italiano , essa è dovuta a due ordini di
fattori :
1) Numero di procedimenti , civili e
penali , molto elevato e sproporzionato rispetto al numero limitato e
sicuramente insufficiente di magistrati e operatori giudiziari , preposti in
organico e disponibili realmente per le
attività di istituto ;
2) Complessità delle norme riguardanti
gli atti processuali e le notificazioni degli stessi .
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