" L' AFFAIRE " MARINO
Vorrei conoscere chi è quell'ingenuo , che ancora non si è accorto che la questione del sindaco Marino , a Roma , è una e solo una : Per anni e anni e anni , i vari clan politico-affaristici-mafiosi hanno fatto ciò che hanno voluto, hanno lucrato a più non posso, corruttori e corrotti , prosciugando le casse comunali ,creandovi buchi enormi e arricchendosi spudoratamente . Quando è arrivato Marino , egli si è subito reso consapevole di trovarsi in grosse difficoltà , come essere al centro di un campo minato .Allora , per potersi muovere , con prudenza ha fatto ricorso alla magistratura , attraverso segnalazioni e denunce , che via via hanno condotto all'arresto di Carminati e di quelle altre persone coinvolte nello scandalo delle cooperative. A quel punto , la situazione riguardo a tutti i vari clan era diventata talmente rovente da indurre i suddetti a far quadrato , organizzandosi per costringere il sindaco alle dimissioni . Quindi , facendo sì che si verificassero certi fatti , in modo tale da rendere criticabile e discutibile la posizione del sindaco : vedasi l'episodio del funerale di Casamonioca ; creando condizioni di serie difficoltà nell'ambito dei rapporti politici-istituzionali e burocratici , come l'episodio riguardo ai vigili urbani ; determinando una vera propaganda , attraverso i mass-media , con una sequela di accuse riguardo a fatti e comportamenti personali di Marino ritenuti illegittimi ( autovettura personale mal parcheggiata , scontrini di pranzi e cene , viaggi ,etc...) ; denigrando e mettendo in ridicolo la sua persona , accusandolo di aver detto il falso , di essersi assentato dalla Capitale in momenti critici ( a tal proposito andrebbe chiarito quali minacce abbia realmente ricevuto il Marino e quali rischi avrebbe egli corso se avesse continuato a rimanere costantemente a Roma , nella sua opera di denunce contro i clan ). In conclusione , Marino doveva necessariamente andare via ; sgradito al PD ( maggioranza di Governo ) , sgradito a tutto il contesto istituzionale e burocratico della Capitale ; sgradito ai clan affaristico-mafiosi ; sgradito per aver celebrato le nozze a una coppia di persone dello stesso sesso ; e soprattutto sgradito come sindaco che intende svolgere il compito di organizzare , con onestà e rigore istituzionale , la Città e sovraintendere alla corretta gestione di milioni di euro per un evento di eccezionale importanza come quello del Giubileo ......potrei continuare , ma ritengo che quanto detto possa bastare per comprendere quale sia la verità delle cose e come andrà a finire per le sorti della Capitale e dell' Italia tutta .
Questa visione ,
diciamo più realistica che pessimistica , della situazione attuale , nonché di quella stessa che potrebbe
continuare ad essere nel prossimo futuro e
non solo riguardo alla “ Capitale
“ , ma anche riferibile a molte altre
realtà territoriali del Paese , discende
da una semplice e purtroppo triste considerazione . Sino ad oggi , in Italia abbiamo
avuto una prova tangibile che le scelte
delle persone in incarichi politici e nei posti dirigenziali più importanti di
Istituzioni pubbliche , specie di natura economica e finanziaria , troppo spesso sono avvenute seguendo precisi criteri
di convenienza partitico-politica ,
piuttosto che per valutazioni riguardanti ogni determinata persona , in merito alla competenza ed alla
correttezza etico-morale , specie sui rapporti di vita sociale e
professionale . Convenienze che sono state operate da responsabili di governo ,
centrale e periferico , appartenenti a
contesti politici , che si sono alternati per decenni al Governo del Paese , curando precipuamente
interessi elettorali di partito e di
affari , palesemente illeciti , in
favore del proprio interesse personale e
di quello di gruppi di “ amici “ .
La “ Politica “ ,
in qualsivoglia Paese sta alla base della
vita sociale dei cittadini e quindi è fondamentale
per ogni attività sociale ,
economica e non , attraverso norme che ne regolino l’andamento e i rapporti con
lo Stato ; ma la Politica è
anche fatta di compromessi , cioè di una visione più ampia delle
situazioni e degli avvenimenti , rispetto ai particolari punti di vista e
interessi ; in sostanza essa ha il dovere di curare sempre e sopra ogni cosa il “ bene della
collettività “. E’ per
questo che si richiede nelle persone che vanno a svolgere incarichi politici e cariche pubbliche , una personalità particolare , che non
deve essere necessariamente competente in senso tecnico , bensì essa
deve essere dotata di una cosiddetta
“intelligenza politica “ , capace di affrontare con efficienza ed efficacia situazioni
diverse e mutevoli , però , si ribadisce , avendo come
scopo primario il perseguimento del Bene
per la Collettività.
RRRRRRiguardo a “
Affaire “ Marino , non può
non rilevarsi che sono venuti a mancare taluni fattori relativi sia alla personalità politica
di Marino , manifestatasi
debole , soprattutto perché rimasto isolato , non
supportato dal suo stesso partito
( PD ) , sia riguardo
alle sue funzioni di sindaco
della Capitale d’Italia, in
quanto egli si è trovato ad agire , tentando
in qualche modo di modificarlo , in un contesto
burocratico-amministrativo ,
fortemente radicalizzatosi negli anni secondo schemi e prassi discutibili
e già consolidati , e comunque
caratterizzato da legami e interessi sicuramente non trasparenti sotto il profilo istituzionale.
La conclusione
non poteva essere
altra se non
le sue dimissioni
da Sindaco di Roma ; di una Città
, Capitale d’ Italia , ridotta quasi uno
“straccio “ ( gravi carenze di manutenzione di strade , edifici , servizi di
trasporto, etc..), politicamente allo sbando , umiliata perché resa incapace di utilizzare in
modo ottimale , o quanto meno soddisfacente , le immense risorse storiche , artistiche , contenute in Essa e che
costituiscono altrettante immense possibilità di entrate economiche e finanziarie con il
Turismo.
Il vero e
reale problema sarà il “dopo Marino “ . Quale sarà il futuro ( non molto lontano e
sicuramente negativo per i giovani ) di
questa Roma e anche di questo Paese , perdurando vecchie ( ma pur sempre rinnovate ) prassi
che , in politica e nelle amministrazioni ( nonostante gli onerosi
e meritori impegni degli Organi Giudiziari a perseguire in giudizio e punire i comportamenti illeciti ) , non
intendono affatto abbandonare
le abitudini ( vizi ) di
ricorrere a speculazioni , a
tangenti , a mazzette , a riciclaggi , aste truccate , false fatturazioni ,
atti di corruzione e concussione , etc… e
a collusioni con ambienti di
mafia e di criminalità organizzata , in
materia di opere pubbliche e di servizi
sociali , specie adesso
in occasione del Giubileo ?
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