LA
QUESTIONE MORALE
Tutta la
vita sociale di un popolo s’impernia sulla “ moralità “
dei comportamenti nelle relazioni sia sociali che politiche .
Onestà
e rispetto delle regole di convivenza civile costituiscono i cardini sui quali si regge e si muove
un sistema sociale funzionalmente corretto ed efficiente , capace di generare
benessere e progresso , idoneo a tutelare la sicurezza dei cittadini ed a porre
le basi migliori per lo sviluppo sociale ed economico del paese.
Il denaro ,
le ricchezze delle fonti di energia e di prodotti naturali , non possono
mai determinare benessere e agiatezza e progresso per una comunità
sociale , se alla base di essi si rivela carente la moralità civile e la onestà nelle attività e nelle
relazioni sociali , specie nell’ambito
politico-istituzionale .
Infatti ,
esempi di disonestà , di corruzione , di malaffare , rilevati in comportamenti
di dirigenti politici , di funzionari pubblici , ricoprenti incarichi di
responsabilità istituzionali , si riverberano inevitabilmente nella stessa
società civile , determinando non solo sfiducia e atteggiamenti di condanna ,
ma purtroppo anche fenomeni emulativi negli
stessi rapporti sociali fra cittadini e conseguentemente una più
diffusa perdita di rispetto verso valori etici fondamentali per un
sano sviluppo sociale.
Le conseguenze più negative e più pesanti vengono a ricadere sui giovani , i quali si trovano a vivere e a
crescere in contesti di vita sociale in cui sono privilegiati i comportamenti
volti a curare preminentemente interessi materiali e
individualistici, anche non leciti , il possesso di cose e il godimento
di piaceri , trascurando di considerare gli effetti negativi che potrebbero
procurare in danno di altri , e anche di se stessi.
Le
responsabilità gravissime di tutto ciò sono a carico soprattutto di chi
ha il potere e la gestione della cosa pubblica , del governo del paese , delle
istituzioni pubbliche nonché di chi riveste incarichi di responsabilità di
funzioni educative e di controllo nell’ambito sociale e della stessa famiglia.
Tutti
ci lamentiamo che nella nostra società , sia
nell’ambito del nostro Paese , come in campo più
generale , la vita sociale , quella
riferita ai rapporti di convivenza civile
nonché a quelli politici , continua senza
interruzioni a registrare , sotto l’aspetto etico-morale , crepe
e storture assai profonde e allarmanti .
Ci lamentiamo perché
vorremmo vivere meglio , senza dover subire
problemi , a volte pesanti e gravi , di natura
economica , ambientale , lavorativa , professionale , nonché familiare .
Senza considerare però che , spesso , ciò che vorremmo
dipende proprio da noi stessi , dal nostro comportamento ,
se non in tutto , sicuramente in parte. Infatti , noi
pretendiamo solitamente dagli altri quei comportamenti
che vorremmo non siano in contrasto con noi , ma
senza rivedere , in modo autocritico , i nostri
stessi comportamenti verso gli altri.
La vita sociale diventa in
tal modo uno “ scarica-barile “ ; un processo
vizioso , una spirale , al cui fondo affiora
solo scontentezza , insoddisfazione , infelicità nelle
relazioni e a volte rabbia , verso tutto e tutti .
E’ vero che non tutti ci
comportiamo allo stesso modo ; è vero che ci sono persone che si
comportano onestamente e in modo corretto verso gli altri
e che reagiscono di fronte a storture , a
illegalità , a scorrettezze , ma purtroppo si sentono
soli , come figli abbandonati in una società che ha perduto i suoi valori
morali fondamentali , in un contesto sociale nel quale
la voce “ onestà “ non
risuona più , soffocata da mille altre voci
altisonanti , di interessi finanziari , di capitali , e
conseguentemente di cronaca giudiziaria , di speculazioni ,
di evasioni , di corruzione ; ma non solo ,
anche di tradimenti , di crisi coniugali e divorzi , di
drammi familiari e purtroppo di violenze .
Allora , è la “
disonestà “ quella che ha il sopravvento su ogni
cosa , su ogni attività , senza confini e nel mondo .
Essa assume varie vesti , soprattutto quelle
della ipocrisia e della falsità , che sono le più
usate , perché le più utili e più opportune , sia in campo laico , socio-politico , sia in campo
religioso-clericale .
Disonesto è colui che ruba , che truffa , che
corrompe , ma anche colui che viola il giuramento di fedeltà, come
è disonesto chi sta alla
guida di Governo ed utilizza gli strumenti del potere
politico per procacciarsi favori o interessi personali
oppure prendendo accordi con gruppi di poteri finanziari
stranieri allo scopo di favorire gli interessi di
questi ultimi , ma a scapito del bene e degli interessi della
collettività del proprio Paese.
E’ sicuramente allarmante
quando il fenomeno di disonestà riguarda in
modo diffuso e grave persone appartenenti e
responsabili di organi politico-istituzionali di un Paese ,
ma è altrettanto preoccupante quando si
è costretti a registrare la gravità del fenomeno
a causa di diffusissimi comportamenti ed
atti disonesti anche nell’ambito professionale , lavorativo
e privato familiare , nei più diversi ceti
sociali.
Infatti , si può notare
che in questi tempi della cosiddetta “ onestà” si parla ben poco ; mentre ,
dovrebbe essere “ reclamizzata “ continuamente
e diffusamente , come un prodotto benefico per la salute
sociale e dovrebbe costituire materia educativa e
disciplinare negli istituti scolastici di ogni tipo e grado .
Diversamente , è inevitabile che con il
predominio della disonestà , in particolare quella
della politica, dovrà allargarsi drammaticamente la forbice
fra coloro , sempre in aumento , che patiscono le sofferenze della
povertà e coloro che , appartenenti ad un ceto
privilegiato e minoritario , invece fruiscono di
beni ed agi sempre più elevati e sovrabbondanti .
Per questi motivi , in Italia abbiamo il bisogno, l’ impellente esigenza e anche il doveroso impegno sociale di sostenere ogni iniziativa rivolta a ristabilire i valori e principi della Onestà e della correttezza morale e che essi siano rispettati e applicati in ogni attività politica e pubblica , istituzionale , e che nel nostro Paese sia al più presto realizzata una compiuta , vera Giustizia sociale .
Per questi motivi , in Italia abbiamo il bisogno, l’ impellente esigenza e anche il doveroso impegno sociale di sostenere ogni iniziativa rivolta a ristabilire i valori e principi della Onestà e della correttezza morale e che essi siano rispettati e applicati in ogni attività politica e pubblica , istituzionale , e che nel nostro Paese sia al più presto realizzata una compiuta , vera Giustizia sociale .
V E R G O G N A !
Vergogna , sì , ad
uno Stato , ad un Governo , ad una classe politica , ad amministratori
pubblici, che si preoccupano di salvare banche , da un crack malavitoso , ma
lasciano esseri umani abbandonati a se stessi , alla fame , al freddo , alla disperazione
della miseria , ma dobbiamo vergognarci anche tutti , tutti noi , cittadini di
una società ipocrita , che , sempre più voluttuaria e individualista , fa finta
di piangere sul cadavere di un bimbo morto annegato, strappato dalle braccia di
una madre disperata, travolta dalle onde in un mare di crudeltà , di
indifferenza , di egoismi ; tutti noi , cittadini di una società ipocrita , che
fa finta di piangere sul corpo senza vita ,irrigidito dal gelo di una notte
senza speranza, nel silenzio di una morte ingiusta , assurda ,circondata di
alberi natalizi , di luci , di colori e di sguardi sfuggenti su una sagoma
indistinta, ormai senza vita , coperta di stracci ; morti senza necrologi , cui è rimasta solo la
pietà degli angeli di un mondo irreale.
Se Gesù Cristo fosse oggi tra noi , in carne ed ossa , inviterebbe
ogni prete , ogni parroco ad aprire le porte di ogni chiesa , di ogni
parrocchia di ogni paese , di ciascun quartiere di città , nel nostro
territorio nazionale , per offrire un riparo , anche se provvisorio , dal
freddo e dalle intemperie , a questi poveri e sfortunati esseri umani . Sarebbe
questo un prezioso , un grande atto di generosità , di solidarietà , di
misericordia , senz’altro meglio e di più gradito da Dio di qualsiasi preghiera , o messa
celebrata e partecipata da tanti fedeli
cristiani , che finalmente avrebbero modo di unire fisicamente le proprie mani ,
in segno di pace e fratellanza , con questi altri fratelli emarginati dalla
società , bisognevoli di aiuto , di conforto e anche di amore cristiano , e sicuramente
non di semplici attestazioni formali di pietà .
In una società che può essere definita civile , nessun
essere umano deve trovarsi costretto a soffrire per la fame , per il freddo , per una condizione di abbandono
e di emarginazione sociale.