LA VIA DELLA SERENITA '
Musiche :
L ‘ Adagio di Albinoni
-- Ludwig Van
Beethoven
– Giacomo Puccini
https://www.youtube.com/watch?v=tZv_GXyGrHA Il
chiaro di luna
di Debussy
LA VIA DELLA SERENITA '
LA VIA DELLA SERENITA '
La via della “
serenità “ non è
quella della felicità , né
quella di una
vita ascetica , lontana dalle
emozioni della vita
e dei rapporti
umani ; la “
serenità “ è una
condizione di forza
e di sicurezza
della mente e
dello spirito , che ci
rende capaci di
vivere le nostre
emozioni , quelle intensamente gioiose , come
anche quelle drammatiche ,
ma con
una visione ed un atteggiamento mentale
costruttivo e di
stabilità verso la
realtà .
Per questo motivo
bisogna essere sempre
attenti alle condizioni
della nostra mente
, ai nostri pensieri , e
far sì che
essi non vengano
influenzati negativamente e in
misura così grave
da sconvolgere e
disorientare il nostro
naturale percorso di
vita e di rapporti
interpersonali . Infatti ,
la salute ,
l’equilibrio della nostra
mente è fondamentale per la
salvaguardia delle nostre
stesse difese organiche
e fisiologiche.
Quando tu occupi
la tua mente
con pensieri che
ti cagionano angoscia , persistente timore di
essere colpito da
un male incurabile
, paura di
poterti trovare improvvisamente in una condizione
di impotenza di fronte
ad una situazione
di pericolo riguardo
alla tua vita
oppure a quella
di persone di famiglia ;
quando le tue
preoccupazioni diventano eccessive ,
con stati di
tensione nervosa o di
depressione , anche riguardo
a temporanei malesseri
o disturbi funzionali
del tuo organismo ; una
situazione quasi di
allarme continuo si
impadronisce del tuo
stato mentale , della tua
capacità di equilibrato
e razionale discernimento
sulla valutazione di
cose e di
avvenimenti , e invece di
potenziare le tue
difese , quelle psicologiche , ma anche quelle fisiologiche , questo
atteggiamento mentale ed
emotivo le indebolisce
, al punto di
correre il rischio
di entrare nel
panico oppure in
una condizione di
pericolosa depressione psichica
e neurologica , senza saperne
più uscire da
soli , se non
con l’ intervento decisivo
di qualcuno competente.
Noi viviamo la
nostra vita fra
le cose materiali , con
le cose materiali
, utilizzando le cose
materiali ; viviamo in
una realtà materiale , della quale
noi stessi siamo
parte integrante , attraverso
il nostro corpo
fisico , che si nutre
di cose materiali , per sopravvivere .
Ma la nostra vita
è anche fatta
di emozioni , piacevoli , forti ,
blande , spiacevoli, dolorose ; a volte
esse sono cagionate
da fattori fisici , materiali , da eventi
ambientali , oppure da
episodi relazionali , da
rapporti interpersonali , da
fattori di natura psicologica o sentimentale . Tutto ciò
fa parte dell’ordine
naturale delle cose e
quindi della vita normale di ciascuno di noi .
Le emozioni
sono indubbiamente il
frutto dei nostri
pensieri e questi
ultimi , anche se
condizionati dalle cose e dalla
nostra stessa natura
fisica di cui è
composto il nostro
corpo , tuttavia essi appartengono
ad un mondo
diverso da quello
materiale ; essi sono
espressione della nostra
personalità , del nostro carattere ,
del nostro “ io
“ interiore . Una
realtà , quella del “ io “
interiore , che , purtroppo , spesso
ed erroneamente , noi identifichiamo solo
con il nostro
corpo , con le nostre sembianze
fisiche , corporee, al
punto tale da
ritenere e convincerci
che altro non
siamo se non
fatti esclusivamente di
elementi fisici ( carne , sangue
, acqua ed ossa ).
Ciò che inevitabilmente siamo costretti a
subire , attraverso i nostri
pensieri e le
nostre emozioni , sono tutti i
mutamenti e le
trasformazioni fisiche dei corpi
e delle cose materiali che
interferiscono con la nostra
esistenza ; e soprattutto
le condizioni e
i mutamenti fisici del
nostro corpo .
La qualcosa naturalmente
avviene se noi
continuiamo a considerare questi
rapporti in una dipendenza
molto forte fra la nostra
mente e la “
fisicità “ delle cose , risultando inevitabile
che ogni mutamento
, il deterioramento , la
perdita di una di
queste cose , venga
a procurare nella
nostra sfera emotiva
uno stato di
ansia , una sofferenza , e anche
un trauma molto
doloroso , in caso di
morte di una
persona cara , come
pure di paura
e di angoscia
nel pensare alla
propria morte .
Per evitare
di subire questo
genere di sofferenze
, dovremmo riuscire
ad educare la
nostra mente a
non coltivare rapporti
di natura emotiva
verso chiunque e verso
qualsiasi cosa ; divenendo
esseri umani insensibili
e indifferenti nei
confronti di tutti
e di tutto ;
in definitiva , diventeremmo dei mostri
umani . Fatto chiaramente
inaccettabile .
Allora , la via più
giusta è quella
di riformulare a
noi stessi la
domanda : “
Chi siamo veramente
noi ? Se
cerchiamo in noi
qualcosa di autentico , di non
precario come purtroppo
è il nostro
corpo , dobbiamo riconsiderare
la nostra esistenza identificandola con
la nostra mente , con la nostra coscienza , con i
nostri pensieri , con il nostro carattere , con
tutti quei fattori autentici ,
non fisici , non materiali , che
configurano la nostra personalità . Questo dovremmo
farlo anche riguardo
alla considerazione che
abbiamo nei rapporti
con le altre
persone .
Soltanto così la nostra
sfera emotiva potrà
assumere anch’essa la
sua autenticità , affrancandosi
dall’ istintivo legame che condiziona la nostra
mente alla forma
fisica delle cose ,
facendo sì che
diventi libera di
esprimersi attraverso quei
sentimenti e quei
pensieri che possono
nascere da rapporti
di conoscenza vera
e profonda del
carattere e della
personalità, sia riguardo a
noi stessi che
nei confronti di
altri esseri umani .
Se riusciamo a
vedere le cose
del mondo fisico ,
il nostro stesso
corpo , le
sembianze fisiche di ogni
persona , non come
fattori costituenti uniche
realtà capaci di
generare emozioni vere
e durature , ma solo
come
componenti esteriori di una realtà
ben diversa e più
autentica , costituita
dall’essere pensante e
cosciente che è
in noi , come
in altri ; allora saremo capaci
di vivere emozioni
più profonde e
durature , legate ad un
mondo di sentimenti
in cui rimangono
come scolpite nel
marmo o scritte
in modo indelebile le
note del carattere di una persona ,
piuttosto che le
sembianze del suo
corpo o la
immagine del suo
viso che va col tempo
sempre più sbiadendosi nella
memoria. Ci
accorgeremmo di saper
vivere le nostre
emozioni con molta
più forza e
intensità , con la
serenità di chi
è riuscito ad “
elevare “ le proprie
emozioni rivolgendole verso fattori
e cose non
soggette alla caducità
della loro esistenza
fisica . Non staremmo
continuamente preoccupati ,
ansiosi , in estenuanti
esami e controlli
delle condizioni fisiche
e delle forme
del nostro corpo e
in irrisori interventi su
parti del medesimo.
Preoccupati più dell’apparire
che dell’essere .
Come si può
ritrovare in noi
stessi e avvertire
la sensazione della presenza del
nostro “ io “ interiore , della
nostra “ mente “ , come
entità “ autonoma “ ,
non confusa con
gli elementi naturali
e materiali che la
circondano ?
Questo si può
, utilizzando un mezzo meraviglioso costituito
dal suono , e
precisamente dall’armonia dei
suoni e delle
note musicali che
possiamo realizzare in un ambiente
nel quale abbandonarci e
per un certo
tempo avere la
sensazione che ogni
cosa fisica , materiale , ivi
compreso il nostro corpo , si siano
dissolti , mentre siamo
rimasti soli , la
nostra mente e
l’armonia , in
un’esistenza reciproca ,
meravigliosa ed eterna.
In un
rapporto capace di
accendere nel
nostro animo e
nella nostra vita energie
incredibilmente forti , di
sviluppare emozioni , sentimenti
, sensazioni di
grande pace , di serenità ,
come anche di
vigore , di forza e di coraggio .